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Velasco, frecciata a Sacchi: “Non trattate la Egonu come Roberto Baggio”

Pubblicato: 07/08/2024 14:33

L’Italia del Volley femminile vola in semifinale alle Olimpiadi dopo un’incredibile rimonta nei quarti contro il Giappone e il Ct Velasco è, ovviamente, felice di un risultato che la nostra pallavolo non aveva mai raggiunto nella storia dei Giochi. Ma non gli basta. Come ha dichiarato in un’intervista con Mattia Chiusano di Repubblica, “a me non me ne frega niente se è la prima volta che l’Italia arriva in semifinale. Io voglio la finale“. Una mentalità vincente che ha sempre accompagnato il nostro Ct durante tutta la sua carriera. Ora fra la sua squadra e la finale resta solo l’ostacolo Turchia, una nazionale temibile ma già sconfitta per 3 set a zero dalle Azzurre. “Ma attenzione”, ammonisce Velasco, “ogni partita ha una sua storia, e io ho già avuto esperienze di vittorie nette seguite da sconfitte”. Tiene alta la concentrazione delle sue atlete il Ct, e fa bene. Anche perché i problemi alla ricezione registrati nella fase iniziale della partita contro le avversarie nipponiche, secondo lui, vanno ascritti proprio a un problema di eccessiva tensione. Ma l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, ancora una volta, si è concentrata sulla nostra giocatrice di punta, Paola Egonu. Che contro il Giappone è stata capace di realizzare 19 punti con una percentuale del 47% in attacco.

In questa sovraesposizione mediatica, anche se in positivo, Velasco vede anche una fonte di preoccupazione. E dopo aver spiegato che comprende bene i meccanismi che portano la sua atleta al centro dell’attenzione, ha sottolineato come nessuna squadra vince per l’apporto di una sola giocatrice. Velasco sa il fatto suo e vuole preservare la sua campionessa da eccessive attenzioni, sia in positivo, sia in negativo. E nel farlo, il Ct ha lanciato una frecciata nemmeno tanto nascosta ad Arrigo Sacchi e alle sue dichiarazioni, apparse ai più inopportune nonostante un successivo tentativo di chiarimento, sull’errore dal dischetto di Roberto Baggio nella finale dei Mondiali di calcio 1994 contro il Brasile. “Con Paola si richia l’errore di considerarla sempre sia la migliore, sia la colpevole quando sbaglia una palla. Se sbaglia, lo fa come le altre, non bisogna colpevolizzarla, eppure è successo. Come è successo con Baggio per un rigore“.

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