Il Pendolo di Foucault si trova a Parigi, nella sala centrale del Panthèon, ed era stato costruito per dimostrare la rotazione della terra sul suo asse. L’attacco di Kiev alla regione di Kursk in Russia è come un allargamento della rotazione del pendolo della guerra, da difensiva dei propri confini ad offensiva su quelli altrui. Nel frattempo si aspetta la risposta iraniana alla bomba del Mossad a Teheran che ha ucciso il leader di Hamas. Ma alcuni analisti pensano che Israele faccia addirittura un attacco preventivo di deterrenza. Il pendolo della guerra sta oscillando con traiettorie imprevedibili, soprattutto agli americani, che non sembrano di essere più l’asse di rotazione del binomio tolstojano Guerra e Pace.
La Quarta Roma è in declino verticale e la Quinta non è ancora nata. I loro alleati, Kiev e Tel Aviv, quasi sempre gli nascondono le informazioni sulle loro reali intenzioni, in un continuo chiagni e fotti napoletano, chiedendo poi all’Occidente, di cui si sentono parte, aiuti difensivi. Questa scorrettezza geopolitica non serve tanto per difendere i loro popoli, quanto a far sopravvivere due governi e due leader che in tempo di pace verrebbero immediatamente accantonati.
In queste oscillazioni inimmaginabili prima o poi accadrà l’incidente, il clinamen della Storia, quella scintilla che all’uomo preistorico ha fatto scoprire il fuoco e a Sarajevo ha fatto scoppiare la Prima guerra mondiale, tracimando rispetto a questo scenario a macchia di leopardo. L’ordine mondiale susseguente al secondo dopoguerra non c’è più, non c’è più un asse di rotazione perché non c’è più un pensiero occidentale capace di tracciarlo, né nella Ivy League americana né nelle sparpagliate deboli cattedrali del pensiero europeo. L’oriente ha solo pensieri semplici, da morte all’infedele ad avanti Yen, ma la loro semplicità è convincente per masse popolari di miliardi di persone sotto regimi autocratici o teocratici. Loro non hanno bisogno di elaborare la complessità, noi occidentali si, ma non lo facciamo più da tempo, tra analfabetismo antropologico e sociale di ritorno e cretinismo imperante. Per capire il Pendolo di Foucault di oggi ci vorrebbe Umberto Eco, ma non c’è più.