
Tokyo, 9 agosto 2024 – Una scossa di terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito il nord del Giappone nelle ultime ore, suscitando preoccupazioni ma senza provocare un’allerta tsunami. Questo evento sismico si inserisce in un contesto di crescente tensione nel Paese, avvenendo a solo ventiquattr’ore dall’emissione di un allarme per un possibile “megaterremoto”. Tale allarme, emesso dalla Agenzia meteorologica giapponese (JMA), è stato elaborato grazie a un nuovo sistema di monitoraggio sismico sviluppato in seguito al devastante terremoto di magnitudo 9,0 del 2011, che scatenò uno tsunami e portò al disastro nucleare di Fukushima, causando oltre 18.500 vittime.
Secondo gli esperti, esiste una probabilità del 70% che un megaterremoto colpisca il Giappone entro i prossimi 30 anni, con conseguenze devastanti, soprattutto lungo la fascia costiera che si affaccia sul Pacifico. Un sisma di tale portata potrebbe originarsi nella vasta fossa di Nankai, situata al largo del Giappone orientale, un’area storicamente soggetta a scosse sismiche di elevata intensità. Tra gli eventi più significativi nella storia sismica del Paese, si ricordano il terremoto del 1707, considerato il più forte fino al 2011, e quelli del 1854, 1944, e 1946, che hanno avuto magnitudo comprese tra otto e nove.
Il primo ministro Fumio Kishida, in risposta all’allerta, ha annullato un previsto viaggio in Asia Centrale, che includeva tappe in Kazakistan, Uzbekistan e Mongolia. “Come primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che dovrei rimanere in Giappone per almeno una settimana”, ha dichiarato Kishida ai giornalisti, sottolineando la gravità della situazione.
La scossa di oggi, pur significativa, non è la più forte registrata recentemente. Nei giorni scorsi, il Giappone ha infatti vissuto una serie di eventi sismici di intensità comparabile: un terremoto di magnitudo 6,9 è stato registrato ieri, mentre il giorno precedente i sismografi hanno segnato un 7,1. Il 1 gennaio scorso, un terremoto di magnitudo 7,6 ha colpito la penisola di Noto, sulla costa del Mar del Giappone, causando 318 morti, il crollo di edifici e la distruzione di infrastrutture.
L’allarme per un nuovo potenziale megaterremoto richiama alla memoria gli eventi catastrofici del passato, mentre la popolazione giapponese continua a vivere con la consapevolezza dell’alto rischio sismico che caratterizza il territorio nazionale.