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“Non mi piaci più? Sparisco nel nulla”. In aumento il ghosting fra coppie. Ed è un dramma per tutti (specie per i giovani)

Pubblicato: 10/08/2024 12:27

Il fenomeno è in costante crescita. Una crescita così vertiginosa che ora gli psicologi hanno lanciato l’allarme. L’abitudine, diffusa soprattutto fra i ragazzi ma non solo, di “sparire” abbandonando un contatto, un partner o un conoscente senza dare alcuna spiegazione si espande a macchia d’olio. E come ha rivelato la psicologa Maria Claudia Biscione in un’intervista con Veronica Mazza su Vogue, il fenomeno rappresenta un grave pericolo per tutti, in particolare per i più giovani. Perché aumenta paure e insicurezze e porta all’analfabetismo emotivo. Ci sono diversi tipi di “ghosting”: quello più diffuso fra ragazzi e ragazze, soprattutto a causa delle modalità d’uso della tecnologia, riguarda gli “appuntamenti mancati“. Consiste nel prendere appuntamento con qualcuno – spesso conosciuto online – e poi, in prossimità della data dell’incontro concordato, sparire nel nulla senza dare alcuna spiegazione. Un segno di immaturità emotiva, ma anche di cattiveria gratuita nei confronti del prossimo. Perché in chi lo subisce, il ghosting provoca profonde ferite emotive.

“Ho sbagliato qualcosa? Dovevo capire prima che non andava? Sono sbagliato io?”. Come spiega la Dottoressa Biscione, sono queste le domande più frequenti che si pongono le persone sottoposte a questo stillicidio. La tecnologia porta a queste aberrazioni: da una parte c’è una persona, uomo o donna che sia, che si pone in maniera sincera e spera di avviare una relazione. Dall’altra, una controparte che invece non ne ha alcuna intenzione. E, in pratica, prende in giro la persona in buona fede con una punta di preoccupante sadismo. “Se si ha la sfortuna di essere ripetutamente ghostati”, spiega la psicologa, “spesso si cade in crisi di autostima. Quando in realtà si è solo vittime di persone emotivamente vigliacche, che preferiscono scappare e sparire invece di confrontarsi”. In entrambi i casi, l’uso della tecnologia che permette di bloccare le persone senza spiegazioni produce gravi danni. Perché se il soggetto “ghostato” va in crisi, quello che mette in pratica questa modalità rischia di restare invischiato nella sua stessa rete e di vivere un’esistenza di perenne instabilità, quello che viene chiamato “analfabetismo emotivo“. E sviluppa una preoccupante mancanza di empatia.

“Anche se tutti criticano questo comportamento”, continua Maria Claudia Biscione, “sembra che stia diventando una nuova norma sociale di cui pochi si stupiscono ancora. Basti pensare che secondo una ricerca, almeno il 41% degli italiani ha subito almeno una volta ghosting”. Il fenomeno, purtroppo, coinvolge sempre più spesso persone adulte che vivono relazioni di coppia anche di lunga durata. “Dopo anni di relazione”, spiega la psicologa, “il ghosting viene attuato da chi non ha il coraggio di affrontare l’altro. E così sparisce e non comunica più, se ne va senza dare spiegazioni. Come un fantasma. E non c’è niente di peggio che negare spiegazioni e punti di vista alla fine di una relazione. Quando si viene ghostati, si è lasciati soli con le proprie motivazioni, con dei perché che, non ricevendo risposta, rendono difficile chiudere il cerchio emotivamente“. La dottoressa attribuisce la colpa di questa deriva “disumana” all’uso della tecnologia: “Complice l’uso delle chat online anziché degli scambi verbali fra persone, le comunicazioni sono sempre più sintetiche, gli emoji sostituiscono parole e concetti che spesso, invece, avrebbero bisogno di essere espressi. E in questa logica di comuncazione si sta sviluppando una sorta di analfabetismo emotivo. E si perde l’etica della comunicazione, i principi di base dell’agire comunicativo che sono fatti di educazione, rispetto reciprocità ed esposizione“.

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