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Orrore indicibile: tortura e uccide il figlio di 6 anni insieme al compagno

Pubblicato: 12/08/2024 19:08

Ci sono notizie che non vorremmo mai leggere, perché scavano un buco nell’anima e ci trasportano direttamente all’inferno. Non si sa come altro definire il calvario vissuto da un povero bimbo di 6 anni a Oakland County, nello Stato del Michigan. Il piccolo si chiamava Giovanni Jennings, soprannominato “Chulo”, e la sua breve esistenza è stata segnata dagli abusi e dalle torture inflittegli dalla persona che avrebbe dovuto accudirlo e proteggerlo: sua madre, che ha agito insieme al compagno, che non era il padre del bimbo. I Pubblici Ministeri delle contee di Oakland lo hanno definito uno dei peggiori casi di abuso sui minori che abbiano mai visto. La terribile vicenda è venuta alla luce il 30 di Luglio quando la madre assassina, Eliana Jennings, 25 anni, ha telefonato al 911 per segnalare che il figlio “era incosciente”. I soccorsi, subito intervenuti, si sono trovati di fronte a uno spettacolo agghiacciante. Il bimbo era in fin di vita e presentava i segni di terribili abusi subiti dalla genitrice e dal suo convivente, Daniel Giacchina, 32 anni.

Nonostante i disperati tentativi dei sanitari, Giovanni è deceduto la sera del giorno successivo. La madre, in un primo momento, ha tentato di accusare il padre biologico del bambino, che è invece risultato del tutto estraneo ai fatti. Il quadro emerso durante le indagini ha sconvolto l’intera comunità e gli stessi agenti che se ne sono occupati. E’ infatti emerso un quadro di torture e abusi prolungati, caratterizzati da una cattiveria demoniaca. Il povero bambino era confinato in un recinto in un angolo della sua stanza e sorvegliato in video. Ed era “punito” in maniera orrenda per ogni cosa facesse, fosse anche tentare di fare pipì o di bere dell’acqua. Oltretutto, i suoi aguzzini hanno scattato foto e girato video, poi ritrovati dagli investigatori, nei quali riprendevano le loro terrificanti azioni. L’autopsia del piccolo ha rivelato che la morte è sopraggiunta a causa di un trauma contusivo all’addome e alla perforazione dell’intestino.

Il povero Giovanni, come appurato sin da subito dai soccorritori, presentava lividi e tagli su tutto il corpo. Comprese le braccia, le gambe e la testa. I comportamenti dei due aguzzini vanno oltre a qualsiasi immaginazione. Daniel Giacchina, in un’occasione, avrebbe usato una pinzatrice per attaccare al muro il bimbo come “punizione”, per poi fotografarlo e inviare l’immagine alla madre del piccolo come fosse un trofeo. In altre occasioni il bimbo era stato colpito con una pistola ad aria compressa. I fratellini di Giovanni erano testimoni muti e terrorizzati degli abusi, e sono stati subito messi sotto protezione dalle autorità. I due aguzzini sono stati arrestati e sono ora in custodia in attesa di un processo che dovrebbe iniziare il 21 Agosto. Sono accusati di omicidio, torture e abusi continuati nei confronti di minore. “E’ straziante sapere che quel ragazzo è stato torturato”, ha detto la vicina di casa della coppia, Jolene Szydlowski. “E’ inspiegabile come una madre possa fare questo al proprio bambino”.

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Ultimo Aggiornamento: 12/08/2024 19:17