Sottotraccia cresce un movimento, fa incursioni come i vietcong contro i soldati americani, e poi si ritira con furbizia italica per colpire, forse, in contropiede. Al comando di questo nuovo esercito del populismo che serpeggia, sospinto da venti di guerra e paure del futuro, c’è il nuovo Massimo Decimo Meridio, Il Generale dell’Armata dei Giusti, contro il mondi che si capovolge al contrario, il nuovo Gladiatore. Salvini da un lato ammicca, dall’altro teme, a meno che entrambi non abbiano un leader comune, che esploda a destra il Vannaccismo. Lo teme pure la fiammeggiante Giorgia, che forse proprio per questo, per non essere scavalcata, ha votato come Vannacci contro von Der Lyen.
La Premier tra poco si troverà con miserie di bilancio, un PNRR sempre lento, riforme arenate, ed una nuova destra senza compromessi e responsabilità che cresce. Da qui la profezia di Renzi: Giorgia ci porta al voto nel 2025. Perché? Perché quando la politica entra in guerra, finora ci sono stati due anni di calma piatta, ci vogliono le truppe. Se Meloni, ancora alta nei sondaggi, va a votare può consolidare, forse in leggero aumento, i parlamentari che ha, le truppe, la sua falange territoriale. Certo c’è il rischio di non vincere, ma è meglio non vincere, ma con un grosso esercito, che logorarsi rimanendo senza militi e munizioni.
Anche perché rispetto a Meloni il Generale ha una chiara visione del mondo. Mentre la premier è mellifluamente pro Nato e pro America, Vannacci detesta la Nato, e Cavo Dragone suo comandante in capo ai tempi dell’Irak e della sua contesa sull’uranio impoverito. E non è certo filo americano, tutt’altro anzi. Propone una visione valoriale da Chiesa di Bisanzio, le sue posizioni sembrano i sermoni di Kirill, il patriarca di Mosca, e non è detto che lo storytelling non venga proprio da là. Questo paese, a torto o a ragione, ha sempre avuto un pensiero contrario all’Amerika, la K negativa mascariava, come si dice in Sicilia, Kossiga e gli altri filoatlantici, un retro pensiero istintuale come il cane, che si ricorda di essere lupus, che morde la mano del padrone.
Altri mesi di guerra serviranno a fare crescere questo sentimento, che favorirà il vannaccismo, a differenza dell’andreottismo romano-meloniano, fino allo showdown delle elezioni oltre atlantico. A novembre, soprattutto se vince la Harris, Vannacci entrerà in campo, e lo scontro Oriente-Occidente si sposterà in Italia.