Esplode la polemica sull’utilizzo di droni non autorizzati dopo che ieri, a Cortina d’Ampezzo, a un elicottero dell’elisoccorso che doveva soccorrere una donna ferita dopo un’escursione è stato impedito di decollare proprio a causa della presenza di un drone che si trovava sulla sua verticale. L’elicottero era stato chiamato dal proprietario del rifugio Vandelli, per segnalare la presenza di una turista di 51 anni di Mantova che aveva riportato diverse ferite durante un’escursione. La donna era stata soccorsa sul posto e poi preparata per essere imbarcata sull’elisoccorso, che però non ha potuto decollare per diversi minuti a causa della presenza del drone. Vigili del Fuoco e personale medico hanno dovuto aspettare che il proprietario spostasse l’oggetto per correre in aiuto della turista ferita. Il pilota del drone, oltretutto, non è stato individuato fra gli ospiti del rifugio, ritardando ulteriormente i soccorsi.
I responsabii del Soccorso Alpino (Cnas Veneto) hanno rilasciato un comunicato nel quale hanno stigmatizzato l’accaduto, ricordando come “già nei giorni scorsi avevamo segnalato la pericolosa diffusione nei cieli estivi delle nostre montagne dei droni. Pericolosa per tutti i mezzi in volo quando non rispettosa delle norme vigenti”. L’appello è stato ripreso dal governatore Zaja, che sui social ha scritto parole molto dure. “Quello che è accaduto è estremamente grave e inaccettabile“, ha sottolineato Zaja. “Condanno con forza l’irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell’escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso”.