Dovadola (Forlì-Cesena) – Un macabro ritrovamento ha sconvolto la tranquilla località di Dovadola, precisamente in via dei Greppi, ieri mattina. Un corpo in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto all’interno di una Fiat Panda, adagiata sul fusto di un albero, in una scarpata a circa venti metri dalla strada. A scoprire il veicolo, una donna del posto che passeggiava con il suo cane, attirata dal forte odore proveniente dall’auto.
La vittima è stata identificata come Silvia De Martin, 58 anni, residente in un casolare isolato nella stessa zona, il Podere Casiolo, dove viveva sola dopo la fine della sua relazione con l’artista forlivese Franco Stanghellini. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, il corpo sarebbe stato lì da almeno dieci giorni, un dettaglio che ha inizialmente alimentato sospetti e ipotesi di mistero.
Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il pm di turno dalla procura di Forlì, Federica Messina. Tuttavia, le indagini hanno subito una rapida svolta: dopo un’attenta analisi della scena, gli inquirenti hanno ipotizzato che si tratti di un tragico incidente. Silvia, probabilmente, ha perso il controllo della vettura lungo la strada ripida e sconnessa, finendo nella scarpata.
Il luogo dell’incidente, una strada stretta e scoscesa, ben rappresenta la difficoltà di percorrenza che potrebbe aver portato a questa tragica conclusione. La Panda, ritrovata con lo scheletro accovacciato sul sedile del guidatore, racconta una storia di solitudine e sfortuna. L’ex compagno, Franco Stanghellini, interrogato dai carabinieri, ha confermato di non vedere Silvia dal 4 agosto, giorno in cui i due avevano avuto un acceso litigio.
L’ipotesi dell’incidente, per quanto plausibile, lascia ancora spazio a domande su cosa sia realmente accaduto in quelle ore. Il caso di Silvia De Martin rimane un tragico monito di come la vita in isolamento possa portare a esiti drammatici. Le indagini proseguono per chiarire gli ultimi dettagli di questa triste vicenda.