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Rivolta al carcere di Bari: sequestrata un’infermiera e ferito un agente

Pubblicato: 17/08/2024 22:31

Nella Seconda sezione del carcere ‘Francesco Rucci’ di Bari, il clima è di assoluta tensione. Una rivolta è scoppiata nelle ultime ore, aggravando una situazione già critica. La sezione era già nota per i tentativi di evasione avvenuti il 12 giugno e il 2 agosto scorsi, ad opera di due detenuti extracomunitari. Secondo le prime informazioni fornite dai sindacati della polizia penitenziaria, durante la rivolta un’infermiera è stata brevemente sequestrata e successivamente rilasciata. Un agente di polizia è rimasto ferito mentre cercava di difendere la donna dalle aggressioni dei detenuti, ed è stato prontamente soccorso dal personale sanitario del 118. La gravità della situazione ha costretto le autorità a richiamare in servizio gli agenti in riposo e a inviare rinforzi da altre carceri della regione.

Radicali Italiani denunciano condizioni disumane anche nel carcere di Torino

La crisi delle carceri non si limita a Bari. A Torino, i Radicali Italiani, durante una visita al carcere Lorusso e Cutugno, hanno riscontrato una situazione altrettanto drammatica. Filippo Blengino, tesoriere del partito, ha evidenziato le pessime condizioni della sezione maschile, dove le rivolte sono scoppiate a causa di celle fatiscenti e infiltrazioni. La tensione tra i detenuti è palpabile e, nonostante condividano le ragioni della protesta, i Radicali hanno esortato alla calma e alla non violenza. Blengino ha denunciato apertamente le violazioni dei diritti umani all’interno della struttura e ha annunciato l’intenzione di portare nuovamente il ministro Nordio in tribunale con l’accusa di tortura.

Nella sezione femminile dello stesso carcere, le detenute hanno espresso il loro dissenso rispetto alle proteste violente dei loro compagni uomini, dichiarando la loro intenzione di mantenere una linea di protesta nonviolenta. In una lettera che hanno chiesto ai Radicali di rendere pubblica, le detenute annunciano un probabile sciopero della fame a settembre, volto a protestare contro le condizioni inaccettabili della struttura.

Sovraffollamento e suicidi: la risposta insufficiente del governo

Il tema delle carceri si conferma una questione critica a livello nazionale. Il presidente dell’Unione Camere penali italiane, Francesco Petrelli, ha espresso dure critiche al governo per la gestione del sovraffollamento carcerario e l’aumento dei suicidi nelle carceri, definendo le misure attuali, come la detenzione domiciliare per chi ha una pena inferiore a un anno, insufficienti. Petrelli ha sottolineato che queste misure non affrontano in modo adeguato la portata del problema, ribadendo l’importanza di ricorrere a pene alternative per ridurre la recidiva e contestando lo slogan “più carcere, più sicurezza” come ingannevole.

La gravità della situazione è ulteriormente aggravata dalla carenza di posti disponibili per le misure alternative, con soli 200 posti stimati a fronte di un sovraffollamento di 10.000 unità. Petrelli ha concluso con un severo giudizio sull’inerzia del governo, chiedendo risposte concrete e immediate per affrontare la crisi delle carceri italiane.

Il quadro che emerge è quello di un sistema penitenziario al collasso, dove le tensioni interne rischiano di esplodere in episodi di violenza sempre più frequenti, e dove le soluzioni proposte appaiono insufficienti a risolvere i problemi strutturali e a garantire il rispetto dei diritti umani.

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Ultimo Aggiornamento: 18/08/2024 08:10