Smirne – Per il terzo giorno consecutivo, la città turistica di Smirne, situata nella regione dell’Egeo, è teatro di un vasto incendio boschivo che ha messo in ginocchio le autorità locali e costretto all’evacuazione di 900 persone durante la notte. Le operazioni di spegnimento sono riprese questa mattina con l’ausilio di elicotteri e bombardieri d’acqua, dopo che i forti venti avevano impedito ogni intervento aereo nelle ore precedenti.
Il ministro dell’Agricoltura e delle Foreste, Ibrahim Yumakli, ha cercato di rassicurare la popolazione, dichiarando che “due aerei e undici elicotteri continuano a intervenire” e che i residenti non dovrebbero essere “preoccupati”. Tuttavia, l’estensione dell’incendio, che ha già distrutto circa 1.600 ettari di boschi, ha sollevato non poche preoccupazioni.
Il ministro degli Interni turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato l’evacuazione di 900 residenti dai cinque quartieri più colpiti dall’incendio, scoppiato giovedì scorso e alimentato dai venti che ne hanno favorito la rapida diffusione fino alle zone residenziali.
La situazione a Smirne non è un caso isolato: altri sei incendi continuano a divampare in diverse aree forestali del paese, tra cui le città di Bolu, nel nord-ovest, e Aydin, nell’ovest. Le autorità restano in allerta, mentre i soccorsi cercano di contenere le fiamme che minacciano ulteriormente la popolazione e l’ambiente.