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Gaia morta a 13 anni senza cintura di sicurezza: “La mamma e l’amica a processo”

Pubblicato: 18/08/2024 11:56

Emergono novità che, se possibile, aumentano la rabbia e il dolore sul tragico destino di Gaia Menga, la 13enne morta nell’incidente del 4 novembre 2023. Sarebbe infatti bastato utilizzare la cintura di sicurezza per sopravvivere al terribile schianto in via Laurentina, ma Gaia, purtroppo, non la indossava. E nessuno l’ha controllata, né la madre, che si era addormentata, né l’amica di famiglia alla guida della Golf che si è ribaltata all’incrocio con via Giovanni Gutenberg. Avrebbero dovuto vigilare, ma non lo hanno fatto e, adesso, sulla loro testa pende una richiesta di rinvio a giudizio firmata dai pm di Roma. Secondo i magistrati l’autista Betty Sorsile avrebbe dovuto imporre alla ragazzina di indossare la cintura. Per questo è accusata di omessa vigilanza in relazione all’omicidio stradale.

Le accuse alla madre e all’amica

Stessa accusa contestata alla madre della piccola, Giada Gerundo, che poco tempo prima aveva perso anche il marito in un incidente stradale da cui era uscita illesa miracolosamente. «Quando siamo partite Gaia aveva la cintura», ha detto agli inquirenti la donna, secondo quanto riporta l’edizione romana del Corriere della Sera. Poco importa, secondo il pm la madre non avrebbe dovuto dormire, distrarsi, permettere alla figlia di levarsi la cintura, se così è stato. Accuse severe, ma questo dice la legge, anche se la peggiore delle pena la madre di Gaia Menga la sta già scontando, a partire da quel 4 novembre del 2023 quando sua figlia è morta mentre tornavano sotto la pioggia da una cena ad Anzio e l’auto si è ribaltata centrando una rotonda colpita a 80 chilometri orari, troppi secondo l’accusa.

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Ultimo Aggiornamento: 26/08/2024 09:08