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Giulia muore in monopattino a 18 anni: la comunità decide di aiutare la famiglia sotto shock, grandi atti di generosità

Pubblicato: 19/08/2024 10:16

Il sole stava appena iniziando a scaldare la mattina di giovedì 8 agosto, quando Giulia Grigore, una ragazza di 18 anni, ha preso il suo monopattino per recarsi al lavoro. Il suo turno in un bar di Rivarolo l’aspettava, ma il destino aveva deciso diversamente. Lungo la strada provinciale 53, a San Giorgio Canavese, Giulia ha incontrato l’ultimo tratto del suo cammino.
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L’impatto con un’Alfa Romeo Giulietta, guidata da un giovane di 21 anni, è stato devastante. L’incrocio per Ciconio, regolato da un semaforo che mostrava la luce verde, non avrebbe dovuto essere un luogo di tragedia, ma quel giorno si è trasformato in uno scenario di dolore. Giulia è stata sbalzata sull’asfalto, il suo corpo fragile ha subito ferite che i medici del CTO di Torino hanno descritto come disperate: un trauma cranico e facciale gravissimo, un’emorragia che nemmeno le cure più avanzate hanno potuto fermare.

Mentre i medici lottavano per salvarla, il tempo si fermava per il papà di Giulia e per il suo fratellino Gabriel, di soli 12 anni. Ogni minuto che passava, ogni battito del cuore di Giulia era una speranza che si faceva sempre più flebile. Il suo cuore ha cessato di battere alle 7 del mattino del giorno successivo, dopo 23 ore di angoscia e preghiere. Quelle ore hanno portato con sé un dolore che nessuna famiglia dovrebbe mai conoscere.

Ma in questo abisso di tristezza, qualcosa di straordinario è accaduto. La comunità di San Giusto Canavese, piccola e unita, ha risposto con un’ondata di solidarietà. Il paese si è stretto intorno alla famiglia Grigore, offrendo non solo il proprio cordoglio, ma anche un aiuto concreto. “La gente si sta dimostrando molto generosa”, ha detto la sindaca di San Giusto, Giosi Boggio, con una voce spezzata dall’emozione. In tanti, non solo dal paese, ma anche dalle località vicine, stanno contribuendo alla raccolta fondi per sostenere la famiglia in questo momento di tragedia.

I punti di raccolta si sono moltiplicati: in Comune, al supermercato Crai, al bar della Torre, e presso le onoranze funebri Bergonzo e Regis. Ognuno dona ciò che può, un gesto semplice ma potente, che risuona come un abbraccio collettivo attorno a un padre e a un fratello che hanno perso il loro mondo.

La data dei funerali non è ancora stata fissata, ma si sa già che sarà un giorno di lutto non solo per la famiglia Grigore, ma per tutta la comunità. Sarà un giorno in cui le lacrime scorreranno insieme, condivise da tutti coloro che conoscevano Giulia, una giovane con tutta la vita davanti, e da chi, pur non conoscendola personalmente, sente nel cuore il peso di una perdita così ingiusta.

Mentre i carabinieri di Strambino continuano a ricostruire la dinamica di quel tragico incidente, San Giusto Canavese rimane in silenzio, rotto solo dai mormorii delle preghiere e dai pensieri che volano verso Giulia. In questo piccolo paese, il ricordo di una giovane vita spezzata troppo presto non svanirà facilmente, ma si trasformerà in una memoria collettiva, un simbolo della forza di una comunità che sa unirsi nei momenti più bui.

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