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Entra in ospedale per un ascesso, Stefano muore pochi giorni dopo a soli 47 anni

Pubblicato: 20/08/2024 18:48

Stefano D’Abrosca, 47 anni, è deceduto in circostanze tragiche pochi giorni dopo un intervento che sembrava di routine. L’uomo, residente a Mestre e di professione camionista, si era recato all’ospedale di Cittadella per rimuovere un ascesso alla gola. L’operazione, avvenuta il 5 agosto, è stata descritta come urgente a causa di un’infezione causata da un batterio raro, che rischiava di compromettere le vie respiratorie. Nonostante l’apparente successo dell’intervento, il 15 agosto D’Abrosca è morto improvvisamente a causa di un’emorragia.

Un decorso post-operatorio apparentemente tranquillo

D’Abrosca era stato dimesso dall’ospedale il 10 agosto, rassicurato dai medici e contento di aver superato il rischio di un’infezione più grave. Tuttavia, solo cinque giorni dopo, durante il Ferragosto, l’uomo è svenuto improvvisamente e ha iniziato a perdere sangue dal naso. I soccorsi, chiamati immediatamente dalla compagna con cui stava trascorrendo la convalescenza a Eraclea, non sono riusciti a salvargli la vita.

I dubbi della famiglia e l’indagine in corso

La famiglia di D’Abrosca è distrutta e piena di interrogativi. La sorella Susanna, profondamente scossa, ha espresso il suo dolore e le sue preoccupazioni al Gazzettino, affermando che “qualcosa è andato storto, ma si poteva salvare”. La sorella ha sottolineato come il fratello non avesse patologie pregresse e fosse costantemente monitorato per il suo lavoro di camionista, il che rende ancora più incomprensibile la tragedia.

Per fare luce sulle cause della morte, la famiglia ha presentato una denuncia ai carabinieri di Cittadella e ora attende l’esito dell’autopsia, che non è stata ancora fissata. Rimane il dubbio se D’Abrosca sia stato dimesso troppo presto o se qualche dettaglio importante sia stato sottovalutato dai medici.

Una tragedia che apre interrogativi sul sistema sanitario

La morte improvvisa di Stefano D’Abrosca ha sollevato molte domande, non solo per la sua famiglia, ma anche per il pubblico, che si interroga sulla sicurezza e l’efficacia delle dimissioni ospedaliere. In attesa dei risultati dell’autopsia, la vicenda rimane avvolta nel mistero, con la speranza che l’indagine possa fornire le risposte necessarie a chiarire le responsabilità e a prevenire future tragedie simili.

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