Un tragico incidente ha scosso la comunità alpinistica ieri, martedì 20 agosto, quando una cordata di alpinisti è stata coinvolta in un grave incidente durante la scalata dello spigolo Vernet, sulla cima della Nasta, in Valle Gesso. L’intervento di soccorso, gestito dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e dal Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte, si è rivelato particolarmente complesso a causa delle difficili condizioni del terreno.
Leggi anche: Luca muore sul lavoro: il gesto commovente della figlia di 2 anni quando vede la sua foto. Da brividi
Secondo le prime ricostruzioni, durante la progressione lungo la via, un uomo è precipitato per cause ancora da accertare, mentre una donna è rimasta appesa alla sosta, bloccata nella parete. L’allarme ha subito attivato i soccorsi, con l’invio di un’eliambulanza sul luogo dell’incidente. Dato il terreno impervio, due tecnici aggiuntivi del Soccorso Alpino locale sono stati trasportati in elicottero per supportare l’equipe medica.
Gli operatori, sbarcati al verricello in una zona estremamente esposta, hanno immediatamente iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare sull’uomo, che versava in condizioni critiche. Nonostante gli sforzi, le operazioni si sono rivelate vane, e il medico a bordo è stato costretto a dichiarare il decesso dell’alpinista.
Nel frattempo, la donna è stata stabilizzata e successivamente trasportata in ospedale, fortunatamente con ferite non gravi. Una volta concluse le operazioni di soccorso, il personale del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza è stato elitrasportato sul posto per svolgere le necessarie operazioni di Polizia Giudiziaria.
L’intervento si è svolto interamente su parete, con i tecnici costretti a operare appesi alle corde, eseguendo complesse manovre alpinistiche per garantire la sicurezza dei soccorritori e il recupero della salma. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione del magistrato, il corpo dell’alpinista deceduto è stato infine recuperato e trasportato a valle.
La notizia della tragedia è stata resa pubblica solo questa mattina, poiché i familiari della vittima sono stati informati del decesso a notte inoltrata. Questo drammatico evento sottolinea ancora una volta i rischi legati all’alpinismo, un’attività che richiede non solo grande abilità e preparazione, ma anche la consapevolezza delle insidie che la montagna può nascondere.