Almeno 17 persone hanno perso la vita in una devastante esplosione avvenuta mercoledì pomeriggio in una fabbrica farmaceutica situata nel distretto di Anakapalli, nello stato dell’Andhra Pradesh, nel sud-est dell’India. Circa 30 persone sono rimaste gravemente ferite, riportando ustioni chimiche. Le autorità locali hanno confermato che l’esplosione, di incredibile potenza, ha disperso resti umani in tutto il sito, una scena descritta come orribile e strazianti dagli stessi soccorritori.
Secondo quanto riferito dal quotidiano The Hindu, l’incendio sarebbe stato causato da una fuga di gas, e ha rapidamente avvolto l’intero impianto. Il commissario di polizia distrettuale, Deepika, ha dichiarato che le operazioni di soccorso sono terminate, confermando il bilancio di 17 morti e 34 feriti. Nessuno sarebbe rimasto intrappolato all’interno della struttura.
Un funzionario della polizia locale, intervistato dall’Indian Express, ha descritto le condizioni delle vittime come orribili, con ustioni chimiche estese che hanno provocato gravi sofferenze. “È stato orribile e doloroso“, ha affermato, aggiungendo che i sopravvissuti, prima di perdere conoscenza, hanno urlato per il dolore insopportabile.
Il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha espresso il suo cordoglio tramite un messaggio sui social media, dichiarandosi “profondamente rattristato dalla perdita di vite umane”. Modi ha anche annunciato l’erogazione di un risarcimento di 2.380 dollari (pari a 2.135 euro) per le famiglie delle vittime.
Le indagini per determinare l’esatta dinamica dell’incidente sono ancora in corso, mentre cresce l’inquietudine per la sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto in settori così sensibili come quello farmaceutico.