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Omicidio di Sharon Verzeni, c’è un indagato per falsa testimonianza: il sospetto su un uomo in bici

Pubblicato: 22/08/2024 07:28

Terno d’Isola – Mentre proseguono le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne trovata morta in via Castegnate nella notte tra il 29 e il 30 luglio, emerge un nuovo elemento: un uomo è indagato, ma l’accusa nei suoi confronti non è per omicidio, bensì per falsa testimonianza. L’autopsia ha rivelato che Sharon è stata uccisa in modo rapido e violento, senza avere il tempo di difendersi. L’arma utilizzata potrebbe essere un coltello da cucina. Gli inquirenti sono ancora alla ricerca di una persona vista in bicicletta nelle vicinanze del luogo del delitto, ritratta da alcune telecamere di sorveglianza.

Le indagini in corso: due piste seguite dagli inquirenti

I carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Emanuele Marchisio, stanno esplorando due possibili piste. La prima è legata alla vita personale e professionale di Sharon, compresa la sua recente vicinanza a Scientology, un dettaglio che ha sorpreso anche i suoi genitori. La seconda pista riguarda l’ipotesi di un killer che avrebbe colpito e poi fatto perdere le proprie tracce. Tuttavia, la possibilità che l’assassino sia qualcuno che vive nei pressi della zona del delitto, e che quindi non abbia dovuto fuggire lontano, è considerata seriamente dagli investigatori.

Il testimone reticente: un indagato per falsa testimonianza

L’indagato per falsa testimonianza è Antonio Laveneziana, 76 anni, un pregiudicato pugliese. Durante il suo interrogatorio come persona informata sui fatti, Laveneziana aveva dichiarato di essere andato a dormire presto quella sera. Tuttavia, le immagini delle telecamere lo hanno mostrato sul balcone, in apparente contraddizione con la sua testimonianza. Di fronte alle prove, l’uomo ha ammesso di essere stato sul balcone a fumare, ma ha insistito nel dire di non aver visto nulla di sospetto, inclusa la persona in bicicletta. Laveneziana ha giustificato la sua scarsa osservazione con i suoi problemi di salute, tra cui un recente intervento per cataratta e l’uso di un apparecchio acustico.

Le passeggiate notturne di Sharon: un comportamento insolito

Un altro elemento su cui gli inquirenti stanno indagando riguarda le passeggiate notturne di Sharon, che, secondo i suoi genitori, erano inconsuete, soprattutto oltre la mezzanotte. Questo dettaglio, unito al fatto che quella sera Sharon è uscita più tardi del solito, alimenta ulteriori interrogativi. Il fidanzato della vittima, Sergio Ruocco, sarà nuovamente interrogato per chiarire se vi siano dettagli finora trascurati. Intanto, oltre agli esami tossicologici, è stata disposta l’analisi del capello di Sharon per verificare se in passato abbia fatto uso di psicofarmaci o droghe.

L’autopsia non ha chiarito se Sharon sia stata colpita prima alla schiena o al torace, né se l’assassino fosse uomo o donna, destrorso o mancino. Tuttavia, la famiglia ha segnalato agli investigatori che quella sera Sharon era uscita a camminare più tardi del solito. La risoluzione del caso sembra dipendere dalla risposta a una domanda cruciale: perché Sharon è uscita a quell’ora? E chi ha incontrato?

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Ultimo Aggiornamento: 22/08/2024 12:30