Un drammatico caso di sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed estorsione si è concluso con l’arresto di un uomo nel casertano, dopo anni di violenze e soprusi. La vicenda, ricostruita grazie a un’indagine della Squadra Mobile di Caserta, ha come vittima una donna di origini rumene, residente in Italia da tempo, che ha subito maltrattamenti estremi da parte del suo ex compagno.
Anni di terrore e violenze
La storia inizia nel 2017, quando la donna, già vittima di gravi maltrattamenti, aveva cercato di allontanarsi da Caserta. Tuttavia, il suo tentativo di fuga si era trasformato in un vero e proprio incubo. Il compagno, anch’egli rumeno, l’aveva infatti sequestrata, trascinandola con la forza nella sua auto e costringendola a seguirlo senza poter chiedere aiuto.
Una volta condotta a Curti, un piccolo comune della provincia di Caserta, la donna è stata rinchiusa in una stanza e sottoposta a trattamenti disumani per anni, fino al marzo del 2023. Durante questo lungo periodo, la vittima è stata costretta a vivere in condizioni di assoluta privazione, senza cibo né acqua per lunghi periodi, e obbligata a rubare e chiedere l’elemosina. Ogni volta che il denaro raccolto non era sufficiente, l’uomo non esitava a picchiarla brutalmente. In due occasioni, la violenza è arrivata al punto da ferirla con un coltello, lasciandole cicatrici visibili sulla testa.
La fuga e l’arresto
Alla fine del 2023, la donna è riuscita a fuggire, portando con sé due dei quattro figli minori. Ha trovato rifugio presso una cognata, ma l’ex compagno è riuscito a rintracciarla attraverso i social, chiedendole con minacce 25.000 euro. L’uomo ha minacciato di fare del male non solo a lei, ma anche ai suoi familiari in Svizzera, costringendo la vittima a rivolgersi alla polizia.
Grazie alla denuncia della donna, la Squadra Mobile di Caserta ha avviato un’indagine approfondita che ha portato alla richiesta di custodia cautelare da parte della Procura di Napoli. L’uomo è stato successivamente rintracciato e arrestato, e ora si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Questa vicenda evidenzia ancora una volta l’importanza della denuncia e del tempestivo intervento delle forze dell’ordine per porre fine a situazioni di violenza domestica e soprusi che, purtroppo, si consumano spesso nell’ombra.