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Paralimpiadi, Manuel Bortuzzo sognante: “Un cerchio che si chiude”

Pubblicato: 27/08/2024 16:01

Il nuotatore Manuel Bortuzzo, a un giorno dalla cerimonia inaugurale delle Paralimpiadi di Parigi 2024, in programma alle 20:00 del 28 agosto, ha raccontato in un libro l’evoluzione del suo percorso dal 2019 fino a oggi. La sua storia è quella di un giovane promettente nuotatore, il cui destino è cambiato drasticamente la notte del 3 febbraio 2019, quando un tragico scambio di identità fuori da un pub nella periferia di Roma lo ha lasciato vittima di una sparatoria. Un proiettile, fermatosi vicino a una vertebra, gli ha causato una lesione midollare che gli ha tolto la mobilità delle gambe.

Nonostante questo, Bortuzzo non ha mai smesso di lottare. Dopo un periodo di stop, ha trovato la forza di tornare alle gare, e le Paralimpiadi di Parigi 2024 rappresentano per lui non solo un obiettivo sportivo, ma il coronamento di un percorso di vita fatto di sacrifici, rinascita e nuovi sogni. Come ha dichiarato lui stesso, queste Paralimpiadi sono “la chiusura di un cerchio”. Partecipare a questo evento, per lui, significa aver raggiunto un traguardo importante, affrontando la competizione con serenità, consapevolezza e senza pressioni, ma con una grande voglia di fare bene.

manuel bortuzzo

Bortuzzo era destinato a grandi cose già prima dell’incidente, come dimostra il fatto che nel 2015 aveva stabilito un nuovo record italiano nei 3000 metri, rubandolo a Gregorio Paltrinieri, e che era stato incluso nel progetto “Road to Tokyo 2020”. Ma il suo sogno olimpico si è trasformato in un nuovo obiettivo: competere ai massimi livelli nelle Paralimpiadi, con la stessa intensità e dedizione di sempre.

Oggi, Bortuzzo porta sul corpo i segni della sua storia, come i tatuaggi che ricordano la data dell’incidente e la distanza millimetrica che ha separato il proiettile dalla sua aorta addominale, salvandogli la vita. Ma nonostante il passato difficile, è determinato a guardare avanti e a vivere appieno il presente. Accompagnato da amicizie importanti, come quella con Aldo Montano, Bortuzzo si prepara a dare il massimo in vasca, consapevole che la vittoria più grande è già stata raggiunta: quella di essere lì, pronto a competere, senza nulla da perdere e con la volontà di fare del suo meglio.

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“Il sogno è sempre quello di mettersi l’oro al collo, ma dobbiamo anche essere realisti. Me la vedrò contro chi nuota da tanti anni, tutti atleti molto forti sulla carta. Non pressione perché non sono il favorito, non ho nulla da perdere. Andrò per giocarmi tutto senza guardare al risultato, perché una volta che hai dato tutto, quello che arriva arriva. Voglio toccare la vasca e poter dire di aver fatto bene. So che valgo, ma tutto è una conseguenza. Sarei disposto anche ad arrivare ultimo ma con un tempo incredibile per me stesso”, conclude. Un esempio straordinario di come la passione e la forza interiore possano trasformare un dramma in una nuova opportunità di vita.

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