Vai al contenuto

Pensioni, niente quota 41 “light”: no alle proposte della Lega. Giorgetti, sgambetto a Salvini

Pubblicato: 27/08/2024 10:39

Entra nel vivo la discussione sulla prossima manovra finanziaria del Governo e già sembrano emergere contrasti sulle misure da adottare. La vera questione non è tanto politica, quanto economica. Giorgia Meloni ha la necessità di far quadrare i conti e di reperire 25 miliardi, e la sua priorità è adottare misure che vadano ad aiutare le famiglie. Per questo ha concordato una linea con il Ministro dell’Economia Giorgetti che verrà comunicata a Matteo Salvini il 30 di Agosto, al primo vertice di maggioranza dopo la pausa estiva. In quella sede, Meloni e Giorgetti metteranno in chiaro che non c’è la possibilità di intervenire sulle pensioni e che di intodurre la cosiddetta “quota 41 light“, come invece avrebbe voluto la Lega, non se ne parla. Diverso il discorso sulle pensioni minime; la Premier considera infatti più fattibile un aumento di queste ultime, come vorrebbe Forza Italia, che nei suoi programmi ha rilanciato una vecchia battaglia di Berlusconi. Il Cavaliere le portò a un milione di lire, gli uomini di Tajani spingono per elevarle a 1.000 Euro.

Una cifra che non sarà possibile raggiungere, ma l’idea di un aumento piace a Meloni e verrà fatta propria anche da FdI. Un aiuto in questo senso verrà con il passaggio, dopo il 2028, al pieno regime contributivo, con il superamento di quello “ibrido” ora in atto. Quindi, il governo non modificherà quota 41, perché costerebbe troppo e non risolverebbe i problemi che agitano molte categorie. Un eventuale intervento sarà rimandato, come scrive Repubblica, a fine legislatura, con un occhio alle prossime elezioni. Ma questo non sarà l’unico dispiacere per Salvini. Come scrive Valentina Conte sul quotidiano romano, “l’esecutivo è alla disperata ricerca di risorse. Si trova di fonte al rischio di prodursi nella terza Legge di Bilancio consecutiva all’insegna dell’austerità, con un’aggravante: entro un mese il Tesoro dovrà comunicare a Bruxelles la traiettoria di rientro per deficit eccessivo, e solo dopo averla fissata potrà ricavare i paletti per la manovra”. Per questo il duo Meloni-Giorgetti ha intenzione di non introdurre altri bonus cari al leader del Carroccio.

Nei pensieri della Premier, in chiave di risparmio, c’è lo stravolgimento dell’assegno unico e, forse, anche l’abolizione dello sconto sul Canone Rai, che ha un costo di 400 milioni per lo Stato. L’idea è destinare questi fondi a interventi per i giovani e per la cultura. “L’altra priorità che Meloni intende sostenere”, prosegue Repubblica, “è quella del sostegno alle donne lavoratrici, con l’idea di allargare la platea di chi lo riceve. Finora valeva per le madri dipendenti, adesso l’intenzione sarebbe di favorire anche le autonome, professioniste e partite Iva“. La nostra Premier vuole riforme dall’impatto immediato sul potere d’acquisto delle famiglie, uno dei problemi più stringenti sul piano sociale. Riforme che trasmettano una “percezione istantanea, in busta paga o comunque sul fronte del reddito”. Questo anche in vista delle prossime elezioni Regionali, dove il centrodestra non parte favorito. Giorgetti lavora anche al sostegno alle imprese e al ceto medio, con il rifinanziamento del cuneo fiscale e con altre forme di sostegno per gli imprenditori. Meloni sa che deluderà Salvini, ma sembra intenzionata a correre il rischio. Anche aprendo una fase di conflitto sulle pensioni.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2024 10:47