Nella seconda metà di agosto, alcuni automobilisti a Firenze hanno riscontrato gravi problemi al motore delle proprie auto, accomunati da un unico fattore: tutti avevano fatto rifornimento al distributore Shell di viale Europa. Il problema? Diesel al posto della benzina. Questo errore ha causato danni significativi ai veicoli, con almeno quindici persone coinvolte che ora si stanno organizzando per richiedere un risarcimento collettivo, come riporta La Nazione.
Il primo caso documentato risale al 14 agosto, quando una donna ha fatto rifornimento e poco dopo ha notato che la sua auto iniziava a manifestare problemi, come un’andatura irregolare e spegnimenti improvvisi. Altri automobilisti hanno segnalato sintomi simili, con molti che hanno dovuto ricorrere all’assistenza stradale. Inizialmente, si pensava che il problema potesse essere dovuto a carburante di bassa qualità o annacquato, ma le ispezioni dei meccanici hanno rivelato che il diesel era stato erogato al posto della benzina.
Un errore di questo tipo è estremamente raro, poiché la pistola del diesel è progettata per non essere compatibile con il bocchettone delle auto a benzina. Questo ha portato alla conclusione che il problema risieda nella fase di riempimento delle cisterne del distributore o in un guasto tecnico all’interno della pompa stessa.
L’allarme è stato lanciato sui social media, in particolare nel gruppo Facebook “Sei di Gavinana se… 2.0”, dove le persone coinvolte hanno iniziato a condividere le loro esperienze. Successivamente, è stato creato un gruppo WhatsApp per coordinare le azioni legali. Uno degli automobilisti ha raccontato di aver fatto rifornimento il 14 agosto e di aver riscontrato problemi al motore solo due giorni dopo, al punto da dover chiamare un carro attrezzi.
Alcuni hanno riportato danni significativi ai loro veicoli, come un motorino che ha subito danni per un valore di 80 euro. Nel frattempo, al distributore Shell in questione è stato affisso un cartello sulla pompa incriminata con la scritta: “Attenzione, non usare, annacquata”, avvisando così i futuri clienti del problema.
Le persone coinvolte sperano ora di ottenere un risarcimento per i danni subiti, ma l’incidente solleva importanti interrogativi sulla sicurezza e la gestione dei distributori di carburante, con la speranza che simili errori non si ripetano in futuro.