Un grave incidente ambientale sta minacciando il Mar Rosso, dove la petroliera greca Sounion, carica con un milione di barili di greggio, brucia da sei giorni a seguito di un attacco da parte degli Houti, la milizia yemenita. La nave, lunga 274 metri e larga 50, si trova nella zona meridionale del Mar Rosso, vicino alla città portuale di Hodeidah, Yemen, e rischia di trasformarsi in una delle peggiori catastrofi ambientali della storia marittima internazionale.
Nonostante i numerosi incendi sul ponte della Sounion, non si sono ancora verificate fuoriuscite di petrolio, ma la situazione rimane estremamente critica. La nave, gestita dalla compagnia greca Delta Tankers, è stata attaccata senza copertura armata, perdendo potenza ai motori e lanciando un SOS. L’equipaggio di 29 marinai è stato evacuato in salvo da un cacciatorpediniere francese, ma la nave è ancora in balia delle fiamme.
I rimorchiatori che potrebbero spegnere l’incendio e trainare la petroliera verso il porto sicuro di Gedda, in Arabia Saudita, non sono ancora riusciti ad avvicinarsi a causa della minaccia dei missili e droni degli Houti. Tuttavia, l’Unione Europea, in collaborazione con la marina saudita, sta pianificando un’operazione di salvataggio. La milizia Houti ha acconsentito a una tregua temporanea, consapevole del disastro ambientale che un eventuale riversamento di petrolio potrebbe causare, con conseguenze globali.
Il Pentagono ha espresso preoccupazioni riguardo a possibili fuoriuscite di greggio, mentre il portavoce Patrick Ryder ha confermato che due rimorchiatori inviati da uno “Stato terzo” sono stati bloccati dagli Houti. In risposta, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha discusso con il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sottolineando la necessità di un’azione coordinata e immediata. Tajani, che parteciperà al Consiglio dei ministri degli Affari esteri a Bruxelles, ha dichiarato che la situazione dimostra la necessità di intensificare gli sforzi per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso.
