Una giovane donna di 27 anni di Norfolk, Inghilterra, ha vissuto un incubo che si è trasformato in una lotta contro il tempo per la sua stessa vita. Keesha Walden ha iniziato a soffrire di forti dolori al basso ventre, che ha prontamente riferito al suo medico. Tuttavia, la risposta ricevuta è stata superficiale e deludente: le è stato consigliato di seguire una dieta sana e di praticare più esercizio fisico, con la diagnosi di un semplice dolore pelvico, spesso associato a normali problemi ginecologici.
Nonostante i consigli del medico, i dolori di Keesha sono peggiorati, portandola a consultare un ginecologo. Solo allora è emersa la verità: Keesha aveva un tumore ovarico, una massa di ben 26 centimetri. L’intervento chirurgico per rimuovere il tumore ha portato a una scoperta ancora più devastante: le è stato diagnosticato un adenocarcinoma mucinoso, una forma rara di tumore ovarico che rappresenta solo il 3% di tutti i casi di questo tipo. La malattia, a causa della diagnosi tardiva, si era già diffusa ai polmoni, richiedendo un trattamento molto più aggressivo.
Keesha ha dovuto sottoporsi a un’isterectomia addominale totale, durante la quale sono state rimosse entrambe le ovaie, le tube, l’utero, l’appendice, la cervice e 26 linfonodi. Nonostante l’enorme portata dell’intervento, la sua battaglia non è finita: è attualmente in trattamento chemioterapico, con la speranza di concludere il ciclo di cure il 6 settembre.
In un’intervista al Daily Mail, Keesha ha condiviso il suo sgomento per la diagnosi tardiva e l’approccio superficiale del suo medico iniziale. “A causa della diagnosi tardiva, mi è stato detto che l’isterectomia era la mia unica possibilità di sopravvivenza”, ha spiegato. Ha sottolineato come il medico abbia minimizzato i suoi sintomi, liquidando le sue preoccupazioni con la rassicurazione che fosse troppo giovane per avere una patologia grave come il cancro ovarico.
Keesha ha espresso la sua frustrazione per essere stata trattata con leggerezza, sentendosi in qualche modo responsabile della propria sofferenza. “Mi dicevano di mangiare meglio, fare più esercizio o rilassarmi, come se i miei sintomi fossero causati da cattive scelte di vita”, ha detto.