Yahya Sinwar, leader di Hamas, è al centro delle tensioni a Gaza, nascondendosi nei tunnel sotterranei per evitare di essere catturato dalle forze israeliane. Secondo informazioni di intelligence riportate dal Jewish Chronicle, Sinwar si muoverebbe costantemente con 22 ostaggi vivi, usati come scudi umani per prevenire un’azione militare diretta contro di lui.
Le forze di difesa israeliane (IDF) sarebbero state più volte vicine alla sua cattura, ma l’operazione non ha avuto il via libera per evitare di mettere a rischio la vita degli ostaggi. Questa precauzione rappresenta un dilemma per l’IDF, che cerca di bilanciare l’eliminazione di una figura chiave di Hamas con la protezione degli ostaggi.
Uno di questi ostaggi, Qaid Farhan al-Qadi, è stato recentemente salvato dall’esercito israeliano in un tunnel profondo 25 metri. Farhan, membro della comunità beduina di Rahat, è stato riportato a casa, dove è stato accolto con gioia e commozione dalla sua comunità. Durante la sua prigionia, Farhan ha perso 20 chili e ha vissuto in condizioni estremamente difficili, al buio per lunghi periodi.
Le sue parole dopo il rilascio hanno sottolineato l’umanità di tutte le vittime, indipendentemente dalla loro origine: “Ogni rapito ha una famiglia che lo aspetta. Deve esserci una fine a questa situazione”. Farhan ha invitato a fare tutto il possibile per riportare a casa tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi.
Secondo le stesse fonti di intelligence, solo una ventina di ostaggi, quelli che Sinwar tiene con sé, sarebbero attualmente in vita. Gli altri ostaggi sono detenuti da gruppi di terroristi che sembrano aver interrotto i rapporti con la leadership di Hamas, complicando ulteriormente la possibilità di un accordo per la loro liberazione. Questi dissidi interni a Hamas e tra i vari gruppi terroristici di Gaza rappresentano un ulteriore ostacolo alla risoluzione della crisi.