Il fermo di Moussa Sangare, un uomo di 31 anni di origini nordafricane con cittadinanza italiana, sospettato dell’omicidio di Sharon Verzeni, ha suscitato una forte reazione sui social media. Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato l’arresto sui suoi canali social, esprimendo la speranza che si faccia chiarezza rapidamente e che, in caso di colpevolezza, venga applicata una “pena esemplare, senza sconti”. Salvini ha anche lodato il lavoro dei Carabinieri per il loro intervento.
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L’omicidio di Sharon Verzeni è avvenuto a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 agosto scorso. Secondo gli investigatori, ci sarebbero “gravi indizi” a carico di Sangare, anche se al momento non è stato individuato un movente per il delitto e pare che il sospettato non conoscesse la vittima.
Le dichiarazioni di Salvini hanno scatenato un dibattito acceso. Luana Zanella, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha criticato il vicepremier per aver già “sentenziato la colpevolezza” di Sangare e per aver chiesto una pena esemplare, ritenendo che Salvini stia cercando di legare l’omicidio a questioni etniche. Zanella ha sottolineato come il femminicidio sia un fenomeno trasversale, che non ha legami con l’origine etnica, il colore della pelle o la classe sociale, e che spesso coinvolge uomini vicini alla vittima, come mariti, compagni o partner.
La vicenda di Terno d’Isola ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica, e le indagini sono in corso per chiarire ulteriormente i dettagli dell’omicidio e confermare o meno il coinvolgimento di Sangare. Nel frattempo, il caso continua a suscitare discussioni, sia sul piano giudiziario che su quello politico e sociale.