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Moussa Sangare, le ultime parole a Sharon: “Le ho chiesto scusa per quello che stavo facendo”

Pubblicato: 31/08/2024 16:36

Moussa Sangare, il 30enne fermato dai carabinieri per l’omicidio di Sharon Verzeni, ha confessato l’aggressione, rivelando dettagli inquietanti su quanto accaduto quella notte del 30 luglio. In un’interrogazione condotta dal Nucleo investigativo di Bergamo e coordinata dal pm Emanuele Marchisio, Sangare ha spiegato di aver scelto Sharon come vittima quasi per caso, mentre vagabondava in bicicletta per il centro di Terno d’Isola dopo una serata trascorsa con gli amici.

Nel suo racconto, Sangare descrive come quella sera avesse incrociato diverse persone, ma alla fine decise di colpire Sharon, una ragazza che camminava da sola, ascoltando musica e guardando le stelle. “Ho visto questa ragazza che camminava guardando le stelle e ascoltando la musica. Dentro di me ho sentito un feeling, una sensazione”, ha confessato.

Sangare ha spiegato che, prima di colpirla, l’ha afferrata per un braccio e le ha detto: “Scusa per quello che sta per succedere”. Poi, ha sferrato il primo colpo al petto, mirato al cuore, ma la lama ha rimbalzato contro le costole. Sharon, nel tentativo di liberarsi dalla sua presa, ha subito altre tre pugnalate mortali alla schiena. “Perché, perché”, continuava a chiedere Sharon, secondo il racconto di Sangare.

L’assassino, un ex rapper che aveva abbandonato i suoi sogni per una vita criminale, ha descritto il terribile momento in cui ha tolto la vita alla giovane donna, aggiungendo un ulteriore livello di orrore a un caso che ha sconvolto la comunità locale. Le indagini continuano, ma la confessione di Sangare ha già gettato una luce tragica su un atto di violenza apparentemente privo di motivo.

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