
San Michele Mondovì – Una tranquilla serata di fine agosto si è trasformata in un incubo per un ladro che, approfittando dell’assenza dei proprietari, si era introdotto in un’abitazione a San Michele Mondovì, in provincia di Cuneo, con l’intenzione di compiere un furto. La sua azione, però, si è conclusa in modo ben diverso da quanto aveva previsto.
Leggi anche: Cinzia Dal Pino insegue col suv il ladro che le aveva rubato la borsetta, lo investe e lo uccide: “Gli è passata sopra tre volte”
L’uomo, un 62enne pluripregiudicato, aveva studiato i movimenti dei residenti e pensava che la casa fosse deserta. Dopo aver scavalcato il balcone dal cortile ed essersi introdotto nell’abitazione forzando una finestra con arnesi da scasso, aveva iniziato a rovistare tra le stanze in cerca di oggetti di valore e denaro. Ma il suo piano è andato in fumo quando il proprietario, un pensionato 82enne, è rientrato a casa accompagnato dai suoi due figli.
Il confronto violento e l’intervento dei carabinieri
Sorpreso in flagranza, il ladro ha tentato di fuggire, ma è stato rapidamente raggiunto e bloccato dai tre uomini. Ne è scaturita una violenta colluttazione: padre e figli lo hanno colpito con calci e pugni, immobilizzandolo e causando al malvivente diverse ferite. Il rumore del trambusto ha attirato l’attenzione di alcuni vicini, che hanno immediatamente allertato il 112.
In pochi minuti, una pattuglia di carabinieri è giunta sul posto e ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. I militari sono riusciti a separare il ladro dai tre familiari e a mettere in sicurezza l’uomo, che è stato successivamente trasportato all’ospedale di Cuneo in condizioni serie, ma stabili. Sul 62enne grava ora l’accusa di rapina impropria.
Nessun provvedimento per i proprietari
Il pensionato e i suoi figli non hanno ricevuto alcun provvedimento da parte delle autorità, nonostante l’aggressione nei confronti del ladro. La loro azione è stata considerata una reazione spontanea e legittima a una situazione di emergenza, giustificata dalla necessità di difendere la proprietà privata e la propria sicurezza.
La vicenda, avvenuta nella serata di giovedì 29 agosto, ha destato molta attenzione nella comunità locale, sollevando anche un dibattito sulla legittima difesa e sul confine tra autodifesa e giustizia privata. Il caso rimane sotto la supervisione delle autorità competenti, che stanno valutando ulteriori sviluppi.