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La Boccia del Potere: quando la politica diventa cinema (e Pompei fa da scenografia)

Pubblicato: 02/09/2024 14:03

Parafrasando si potrebbe dire quanto tira una boccia non tira nulla, ma andiamo con ordine. Il gossip dell’estate è il più o meno fantomatico ruolo di tale Maria Rosaria Boccia da Pompei al fianco dell’alto profilo culturale del Ministro Sangiuliano. Il dioscuro meloniano non è nuovo a presenzialismo mediatico, si muove fragoroso come il giovane Genny il Bello, detto Pupuarolo dagli accoliti, anche se poi furono ammazzati proprio per questo, il figlio di Don Pietro Savastano di Gomorra. Questa stagione della Cultura italiana è, secondo me, bellissima, molto napoletana, con tanto di sceneggiate e calembour di gaffe gestite come pinzellacchere. Sa poco di Saviano, e di Camorra, e molto di Garrone, con quel suo straordinario film, Reality, sul pescivendolo che aspirava ai riflettori della notorietà. La “consulente” del ministro, a parte il nome e le phisique du role, è un florilegio curriculare partenopeo da manuale del cinema, di quella terra che dal neorealismo di De Sica fino al regista di Io Capitano, passando per Troisi, Martone, Sorrentino, Salvatore, Luciano De Crescenzo con il suo surreale Cosi parlò Bellavista, tanto hanno dato all’identità culturale italiana. Certo De Sica e Sorrentino vincevano le statuette degli Oscar, qua tra poco ci saranno le statuette di Boccia e Sangiuliano a via San Gregorio Armeno.

Ma quello che è assolutamente da premio della giuria è la scenografia,  evocativa, internazionale, suggestiva, di Pompei, paese natale della signora Boccia e sede del G7 della Cultura, che evoca amori perduti, incastonati dal sacro fuoco vesuviano, degli ultimi giorni. Torna alla memoria proprio il film, Gli ultimi giorni di Pompei diretto da Mario Bonnard e Sergio Leone, grande maestro, che ne firma anche la sceneggiatura. Anche se,  personalmente, qualcosa di più malinconico, legato alla retromaschera tragica  di Sangiuliano ci porta a Sotto il Vulcano, film di John Houston, in cui un ex console britannico, il favoloso Peter Finch, scompare per il giorno dei morti. Bisognerà vedere se la Meloni ce lo fa arrivare a novembre Sangiuliano. 

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