Sale la tensione in Israele dopo il ritrovamento dei cadaveri di 6 ostaggi ancora in mano ad Hamas. Una tragedia aggravata dal fatto che, secondo le ricostruzioni, i sei erano ancora in vita sino a pochi giorni fa. Il Premier Netanyahu quindi è sotto accusa, da parte dei familiari delle vittime e dei prigionieri di Hamas, ma anche dell’opinione pubblica del suo Paese in generale, per le sue politiche sugli ostaggi. Il popolo israeliano chiede a gran voce che ci sia un’accelerata del governo per arrivare alla liberazione dei cittadini israeliani ancora detenuti a Gaza. La Federazione del Lavoro dell’Histadrut, la più importante del Paese, ha indetto uno sciopero generale di protesta. Decine di manifestanti hanno bloccato la via Ibn Gvirol a Tel Aviv. E mentre la rabbia del popolo israeliano cresce, secondo quanto riportato dai media locali, lo stesso Netanyahu e il Ministro delle Finanze Bezael Smotrich hanno presentato un’istanza al tribunale per ottenere una sentenza contro lo sciopero in corso. Smotrich ha anche chiarito che i lavoratori che aderiranno alla protesta non saranno pagati. “Non si tratta di uno sciopero per una controversia collettiva di lavoro”, ha spiegato il Ministro, “ma di uno sciopero politico“.
Anche se ancora non ci sono dati certi sull’adesione allo sciopero, sono a rischio chiusura gli uffici governativi e comunali, le scuole e molte aziende private. Anche l’aeroporto internazionale Ben Gurion potrebbe essere bloccato dall’astensione dal lavoro dei contestatori della linea del governo sugli ostaggi. Smotrich, però, non sente ragioni. E ha accusato il presidente dell’Histadrut che “invece di sostenere lo Stato di Israele in questi tempi difficili contribuendo a rafforzare l’economia israeliana, sostenere le imprese e i riservisti”, starebbe lavorando nell’interesse di Hamas. Mentre le tensioni interne sono in aumento, proseguono i bombardamenti israeliani a Gaza e in Cisgiordania. Il bollettino di ieri parla di 11 vittime in una scuola di altre 17 in un raid alla periferia di Jenin. Mentre l’agenzia di stampa Wafa parla di vittime civili, fra cui un bambino che stava distribuendo cibo, Tel Aviv replica che a essere uccisi sarebbero stati terroristi di Hamas che avevano allestito un centro di comando presso la scuola colpita.