Alla fine, dopo tanti dubbi e tante illazioni, sembra proprio che Giorgia Meloni sia uscita dall’impasse delle nomine per i Commissari Europei a Bruxelles con un indubbio successo. Ad anticiparlo è stato il quotidiano tedesco Die Welt. Raffaele Fitto, il nome indicato da Meloni alla Von der Leyen, dovrebbe ricevere una Vicepresidenza esecutiva con deleghe all’economia e al Pnrr. Non solo la nostra Premier è riuscita quindi e evitare un declassamento dell’Italia sullo scacchiere europeo, ma è riuscita a ottenere per il suo prescelto un ruolo più importante rispetto a quello che nel passato esecutivo di Bruxelles rivestiva l’eponente del Pd Paolo Gentiloni. La posizione offerta a Fitto è fondamentale soprattutto perché legata alla destinazione e all’uso dei soldi del Pnrr, tema che sta mettendo in difficoltà un po’ tutti i Paesi dell’Unione. Una bella soddisfazione per l’interessato, perché suona come un riconoscimento al suo lavoro di raccordo fra Roma e Bruxelles negli ultimi due anni. Ma un grande traguardo anche per Giorgia, che molti avevano dato in rotta con Von der Leyen dopo la decisione di non votare a favore della rielezione di Ursula sullo scranno più alto del Parlamento Europeo.
A favore di Fitto ha giocato, oltre che il buon lavoro diplomatico svolto sottotraccia dal nostro esecutivo, anche il suo passato politico. Erede di una dinastia democristiana, dopo aver aderito giovanissimo alla Cdu è stato a Strasburgo quando militava nelle file di Forza Italia. Pur facendo parte di un partito che ha spesso espresso posizioni euroscettiche, l’ex Governatore di Puglia è quindi percepito come un moderato e ha sempre espresso posizioni concilianti in sede europea. Sembra così che le frizioni che hanno diviso Meloni e Von der Leyen, che erano però state precedute da un lungo periodo di collaborazioni, siano del tutto superate. E la posizione offerta a Raffaele Fitto restituisce visibilità e prestigio al nostro Paese nel Parlamento Europeo, che si appresta ad affrontare questioni molto importanti e a scegliere una linea economica – che per ora appare ancora incerta – per il futuro. Meloni, per ora, può sorridere. In attesa di vedere che cosa succederà nel nuovo Governo europeo.