Dmitro Kuleba, il Ministro degli Esteri ucraino, ha annunciato stamattina le proprie dimissioni dal governo di Kiev. Una decisione che segue di poco quelle di altri tre ministri (per la Produzione degli Armamenti, la Giustizia e l’Ambiente) che ieri avevano lasciato i loro incarichi. Anche se non sono state ancora chiarite dagli interessati le ragioni della loro decisione, la dimissioni di Kuleba sono la probabile conseguenza della volontà di Zelensky di effettuare un ricambio che, come ha riferito il portavoce del partito del Presidente Davyd Arakhamia, “riguarderà oltre il 50% dei membri del suo governo. Come promesso”, ha proseguito Arakhamia, “questa settimana ci si può aspettare un importante rimpasto nell’esecutivo”. Qualche giorno fa, era stato licenziato Gizo Uglava, il numero due dell’Ufficio anticorruzione, per “violazioni delle regole di condotta dei dipendenti”. Dietro questa decisione ci sarebbero pressioni indebite, fughe di notizie e accuse da parte della Magistratura. Uglava ha rivoltato l’accusa di pressioni indebite contro il suo capo, il direttore dell’agenzia Semen Kryvonos, accusandolo di avere un “interesse personale di licenziarmi illegalmente“. Una situazione di costante tensione e di scarsa coesione sembra quindi caratterizzare l’esecutivo in un momento molto delicato per il futuro dell’Ucraina.
Anche uno dei principali consiglieri di Zelensky, Rosrtyslav Shurma, era stato licenziato qualche giorno fa per volontà del Presidente. Ed è uno dei motivi, secondo le fonti più accreditate, per cui almeno sei politici ucraini (compresi alcuni ministri) avevano rimesso le loro deleghe. Non si tratta del primo rimpasto dall’inizio della guerra. Zelensky nel recente passato aveva mandato via anche il Ministro della Difesa, in seguito ad accuse di corruzione, e sostituito il Capo di Stato maggiore dell’esercito dopo le battute d’arresto subite dal Paese sul campo di battaglia. Secondo il quotidiano Ukrayinska Pravda, il Primo Ministro Denis Shmygal rimarrà invece al suo posto. Dietro a questo profondo cambiamento nella composizione del governo, almeno ufficialmente, ci sarebbe la volontà di Zelensky di “rafforzare la fiducia nella sua squadra” in un momento particolarmente difficile per il Paese, che si trova ad affrontare ogni giorno pesanti attacchi russi su tutto il territorio. A questo proposito, proprio stamattina l’esercito di Putin ha lanciato un attacco sulle infrastrutture energetiche di Leopoli, città che in questi due anni e mezzo era stata in gran parte risparmiata dai bombardamenti. Le autorità locali hanno riferito che nell’attacco sono rimaste uccise tre persone, fra cui una ragazza di 14 anni.