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Gisele Pelicot, drogata dal marito e fatta stuprare. Le prime parole in aula: “Barbarie”

Pubblicato: 05/09/2024 19:26

Gisele Pelicot sarebbe stata drogata dal suo ex marito per essere stuprata, nel corso di un decennio, da oltre 50 uomini mentre era priva di sensi. Sono stati accertati 92 atti di violenza dal 2011, quando la coppia viveva ancora nella regione di Parigi, fino al 2020, quando ormai si era trasferita a Mazan, una cittadina di 6.000 abitanti nel sud della Francia. La donna, che oggi ha 72 anni, ha reso la sua prima testimonianza di questo orrore in un’aula del tribunale di Avignone, alla presente dei suoi legali e dei tre figli.

Nel suo racconto, Gisèle ha descritto il momento scioccante in cui ha scoperto le atrocità subite. Ricorda un episodio del 19 settembre 2020, quando suo marito le rivelò di essere stato sorpreso mentre filmava sotto le gonne di tre donne in un supermercato. Nonostante la sua sorpresa e il dolore iniziale, Gisèle decise di perdonarlo, senza immaginare l’ampiezza della situazione. “Per cinquant’anni ho sempre sostenuto mio marito. Non abbiamo avuto una vita lineare, ma siamo sempre rimasti uniti. Sono sempre rimasta accanto a lui durante i problemi finanziari, di coppia, di salute. Quando ci hanno convocati pensavo di dovere risolvere una formalità. Ma il poliziotto mi pone una serie di domande, non capisco” ha dichiarato in aula la donna.
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Il 2 novembre 2020, Gisèle e Dominique furono convocati al commissariato di polizia di Carpentras. Durante l’interrogatorio, a Gisèle furono mostrata delle fotografie che documentavano le violenze subite. Inizialmente, non riconobbe le immagini e faticò a capire la gravità della situazione, ma poi si rese conto che quelle foto ritraevano scene di violenza estremamente grave, di cui era stata vittima senza rendersene conto. La donna ha visto i filmati delle violenze: “Non sono scene di sesso, sono scene di violenza. Sono due o tre sopra di me, io sono inerte. Voglio che la mia testimonianza sia pubblica perché nessuna donna debba subire una sottomissione chimica come quella che ho patito io. Per quanto riguarda me, il male è fatto. Ma ho voluto queste udienze a porte aperte per aiutare tutte le donne, che forse non saranno mai riconosciute come vittime”.

Ha parlato apertamente del dolore e del senso di tradimento che ha provato. “Tutto quello che ho costruito con il signor Pélicot cade in pezzi”, ha dichiarato. Il suo desiderio ora è di rifugiarsi nella sua casa e proteggere la propria dignità. “Sono stata sacrificata sull’altare del vizio”, ha detto davanti alla Corte d’Assise del Vaucluse, ad Avignone, “quando vedete questa donna, drogata, abusata, una donna morta su un letto, naturalmente il corpo non è freddo, è caldo, ma io sono come morta“. Una ricostruzione che lascia il gelo addosso.

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