Non si diventa numero uno del mondo per caso. Uno Jannik Sinner concentrato e più che mai motivato supera tutte le insidie, il chiacchiericcio di queste ultime settimane, l’ostilità di alcuni colleghi che credeva amici e che tali non si sono dimostrati. Conoscendo il rosso di San Candido, la sua propensione alla battaglia, tutto questo deve avergli trasmesso una voglia ancora maggiore di combattere per ottenere un grande risultato agli Us Open.
E il grande risultato è arrivato nel quarto di finale con Danil Medvedev, in una partita che somigliava tanto a una finale. Contro uno specialista del cemento come il russo niente è mai scontato. Sinner, dopo aver regolato in tre set e non senza qualche difficoltà nei primi due lo statunitense Tommy Paul si era avvicinato al match a fari spenti, senza fare proclami. Prima di giocare lo slam statunitense aveva detto di non essere al massimo, e che avrebbe navigato a vista, giorno dopo giorno.
Ma ormai il nostro numero uno ci ha abituati, quando sembra che tutto gli remi contro lui si affida alla voglia di vincere, a un carattere che gli permette di superare le difficoltà e di isolarsi dal mondo quando è in campo. Ecco spiegata questa vittoria, anomala per il punteggio, contro un osso duro come Medvedev.
La partita, infatti, si è dipanata su binari insoliti. Sinner ha iniziato alla grande contro un avversario che invece non sembrava trovare il suo miglior tennis. Il primo set, dopo due break, si è concluso con un netto 6-2 per il nostro tennista. Ma il russo non è uno che si arrende, e in un secondo set veramente strano ha innestato il turbo, ha giocato benissimo e pur trovandosi ad affrontare una palla break in tutti i suoi turni di battuta, ha ribaltato la situazione ed è volato addirittura sul 5-0, per poi chiudere il set 6-1.
Sembrava un momento difficile da superare per Jannik, che invece ha restituito al suo avversario sia il doppio break, sia il 5-0 e poi ha vinto il parziale a sua volta per 6-1. Dopo tre set conclusi, nonostante gli scambi molto lunghi e le occasioni avute da entrambi, con punteggi molto netti, il quarto è stato più equilibrato anche nell’andamento dei game. Parità assoluta sino al 3-3, poi Sinner ha inserito la freccia, ha ottenuto e consolidato il break, ha avuto una palla match sul servizio del russo che è stato bravo ad annullarla. Ma quando è andato a servire sul 5-4 il braccio non ha tremato, e dopo aver perso il primo 15 ha inanellato quattro punti di fila chiudendo con uno splendido dritto vincente al primo tentativo. Ora Jannik, a 23 anni, può aggiungere fra i suoi fantastici risultati quello di avere giocato almeno la semifinale in tutti e quattro gli Slam. Venerdì lo attende la sorpresa del torneo, il britannico Draper, un avversario tosto e in gran forma da prendere con le molle. Ma per questo Sinner nulla è impossibile. Forza campione!