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Ciccio e Tore, nessuna nuova indagine: la decisione del giudice sulla morte dei fratellini

Pubblicato: 07/09/2024 14:39

Nessuna nuova indagine per la morte di Salvatore e Francesco Pappalardi, i fratellini di Gravina in Puglia (Bari) scomparsi il 5 giugno 2006 e trovati in una cisterna nel febbraio 2008, nei pressi di un enorme casolare in mattoni nel centro storico del comune. La Procura di Bari ha infatti respinto la richiesta di riapertura delle indagini per i due bambini, conosciuti con i rispettivi soprannomi di Ciccio e Tore. Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis: l’istanza di riapertura è stata respinta “non ricorrendone i presupposti”. “Non solo – si legge nel testo – difettano le nuove fonti di prova o i nuovi elementi probatori, ma difettano le esigenze delle nuove investigazioni anche nel senso della rivalutazione delle indagini espletate”.
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Una storia che aveva sconvolto l’Italia, quella dei due bambini: poco più di un anno dopo, il padre Filippo Pappalardi era stato arrestato con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadavere: l’uomo era stato poi scarcerato dopo 5 mesi e la sua posizione era stata archiviata. I corpi dei due bambini erano stati ritrovati il 25 febbraio 2008, quando un altro bambino era cadutonello stesso punto del rudere mentre giocava con gli amici.

Lo scorso marzo erano state la madre dei due fratellini, Rosa Carlucci, e la sorella Filomena a presentare istanza di riapertura delle indagini. La famiglia aveva chiesto alla Procura di rivalutare l’orario della caduta nella cisterna (per loro attorno alle 23.30, per gli inquirenti invece qualche ora prima) e alcune testimonianze contraddittorie, oltre a far luce sulla presenza di un farmaco tranquillante trovato nelle vicinanze dei corpi di Ciccio e Tore.

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