Lo chiamano il “Viagra degli Inca“, ma in realtà ha quattro zampe e vive nel lago Titicaca. Un singolare maxi sequestro è stato effettuato in Perù, dove il locale Servizio Forestale e Faunistico nazionale ha scoperto 390 esemplari di rane di una specie in via d’estinzione stipate in una scatola di cartone. Gli anfibi erano prigionieri su un camion che costeggiava l’enorme specchio d’acqua, che si trova a 3.810 metri sopra il livello del mare, ed erano in viaggio verso la capitale Lima.
La caratteristica di queste bestiole, che è anche uno dei motivi per cui sono in pericolo d’estinzione, è che vengono utilizzate dalla cosiddetta “medicina tradizionale” per produrre un infuso che avrebbe forti effetti afrodisiaci su chi lo beve. Da qui il curioso nomignolo, anche se in realtà questo metodo per rafforzare le prestazioni sessuali nel Paese sudamericano è in voga da moltissimo tempo. Non solo: secondo alcuni guaritori, l’infuso avrebbe effetti benefici anche nei confronti di numerose malattie.
Le rane del lago Titicaca sono molto particolari. Denominate Telmatobius Culeus dalla scienza, si tratta di una delle specie di rane acquatiche più grandi del mondo. Vittima di questa particolare “tratta”, la popolazione di questi anfibi dalle proprietà mirabolanti negli ultimi anni si è ridotta di circa l’80%.
Fra le altre cause di questa ecatombe, gli esperti segnalano l’aumento del traffico, il cambiamento climatico e l’aumento delle fonti di inquinamento. Il traffico di animali selvatici, a maggior ragione se in via di estinzione, è punito in Perù con una maxi multa di 14.500 dollari. Che per intederci, corrisponde a oltre 50 volte il salario minimo mensile dei lavoratori locali.