La “scusa” è quella del numero di donne insufficiente nella nuova Commissione Ue. La sostanza, secondo molti, è che l’ostruzionismo del gruppo socialista e di quello dei liberali di Renew Europe, che fa capo a Macron, sarebbe invece il ruolo di primo piano offerto al nostro Raffaele Fitto. Un impasse che ha portato al rinvio della presentazione della Commissione nascente. Il timore di socialisti e liberali è che Fitto diventi una sorta di portavoce di Giorgia Meloni e delle “istanze sovraniste” che potrebbero arrivare da un partito, Fratelli d’Italia, che nel Parlamento europeo è schierato in Ecr, il gruppo dei conservatori che non ha votato a favore della rielezione della Von der Leyen.
“I trattati affermano che i Commissari dovrebbero dimostrare un impegno europeo”, hanno scritto gli esponenti di Renew nella loro dichiarazione programmatica. “Devono essere completamente indipendenti e non chiedere né accettare istruzioni da alcun governo. Chiederemo loro di confermare di credere fermamente nell’ulteriore integrazione dell’Ue come progetto politico”. La richiesta che i commissari non parlino con i loro governi di riferimento appare piuttosto ipocrita. Piuttosto, in queste parole si può cogliere tutta la diffidenza verso il rappresentante italiano.
Una diffidenza che viene espressa in maniera ancora più netta dal leader del gruppo dei socialisti e democratici Garcia Perez. “Mettere un commissario per l’occupazione il cui impegno per i diritti sociali è discutibile, portare proattivamente l’Ecr nel cuore della Commissione“, ha affermato Perez, “questa sarebbe la ricetta per perdere il sostegno progressista. Esiste una maggioranza pro-europea e un accordo pro-europeo. Dev’essere messa in pratica ora”. Il rappresentante socialista ha specificato che invece, a causa della nomina di Fitto, “la nomina della Commissione rischia di andare oltre l’intesa che avevamo con la Presidente Von der Leyen“.
Un messaggio chiaro, che termina con la minaccia di non votare la Commissione nel momento in cui verrà presentata. “Il nostro sostegno non è mai stato un assegno in bianco. Con un ruolo forte per Fitto, non voteremo a favore della Commissione”, ha specificato Perez. Una grana imprevista per il nostro governo e per Giorgia Meloni. E anche per Von der Leyen, che infatti ha rimandato la presentazione della sua nuova squadra. Ufficialmente per questioni burocratiche legate alla sistemazione delle “quote rosa”. Di fatto, invece, è in atto uno scontro politico che potrebbe costare al nostro Paese una nomina prestigiosa che sembrava ormai certa.