Il processo contro Dominique Pelicot, 71 anni, accusato di aver drogato la moglie per quasi dieci anni allo scopo di farla abusare da decine di uomini reclutati su internet, rischia di essere sospeso a causa della mancata comparizione dell’imputato in aula. Pelicot non si è presentato il 10 settembre 2024, adducendo problemi di salute, tra cui dolori addominali e un’infezione urinaria, come spiegato dalla sua avvocata Béatrice Zavarro.
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Il presidente del tribunale penale di Vaucluse, Roger Arata, ha ordinato un trattamento medico d’urgenza per stabilire se il processo possa procedere, ma è possibile che venga sospeso se verrà confermata una grave condizione di salute dell’imputato, come previsto dalla legge francese.
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La testimonianza di Pelicot era attesa per la giornata odierna, e sarebbe stata la sua prima apparizione da quando è iniziato il processo. Nonostante la sua assenza, il processo è andato avanti con le dichiarazioni dell’investigatore Stephan Gal, che ha presentato dettagli sui primi imputati coinvolti nei crimini. Si tratta di individui, descritti come “vicini di Mazan”, “motociclisti” o “ex militari”, che appaiono in numerosi video scoperti negli archivi digitali di Pelicot.
Alcuni degli uomini hanno ammesso di essere consapevoli del fatto che la donna fosse incosciente durante gli abusi, mentre altri credevano che si trattasse di una relazione consensuale basata sulle conversazioni avute con Pelicot. Un ex militare ha addirittura dichiarato di aver conversato con la coppia prima di partecipare agli abusi, mentre uno degli uomini si è detto stupito del fatto che la vittima non si svegliasse, definendo la situazione “pazzesca”.
Gli imputati hanno unanimemente descritto Dominique Pelicot come il “leader dell’orchestra”, il quale organizzava gli incontri, gestendo tutto attraverso piattaforme come Skype e l’applicazione Coco.