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Viene bocciata in primo elementare ma i genitori fanno ricorso. Il Tar lo accoglie: “Doveva essere aiutata”

Pubblicato: 10/09/2024 17:42

Una bambina di sei anni, iscritta al primo anno della scuola primaria a Napoli, è stata bocciata per presunto scarso rendimento, ma la famiglia ha deciso di fare ricorso contro la decisione. Il Tar di Napoli ha accolto il ricorso in via cautelare, sospendendo la bocciatura e ordinando la riammissione provvisoria della bambina alla seconda classe, in attesa della sentenza definitiva prevista per aprile 2025.
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Secondo quanto riportato dall’avvocato Claudio Ciotola, che assiste la famiglia, la bocciatura è stata ritenuta eccessivamente severa, considerando la delicata situazione psicologica della bambina, che è seguita da specialisti. Il tribunale ha stabilito che la scuola avrebbe dovuto adottare misure di supporto didattico personalizzate, anziché punire il basso rendimento dell’alunna con una bocciatura.

Tra le motivazioni fornite dalla scuola per la bocciatura vi erano atteggiamenti poco partecipativi, un linguaggio infantile, difficoltà nell’orientamento del foglio e nell’autonomia, oltre a problemi logico-matematici. Tuttavia, il Tar ha rilevato che tali difficoltà sembrano più indicare problemi di apprendimento che una reale mancanza di profitto scolastico. Pertanto, i giudici hanno ordinato la redazione di un Piano didattico personalizzato (PDP) per sostenere meglio la bambina nel suo percorso scolastico.

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