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Zelensky: “Nascondete nei boschi Costituzione e bandiera”. I timori di una disfatta

Pubblicato: 10/09/2024 13:11

Nella notte del 26 Agosto, durante il raid ordinato da Putin su Kiev in risposta all’attacco dell’esercito ucraino nella Regione di Kursk, Zelensky aveva ordinato a due dei suoi fedelissimi di portare nei boschi, in un luogo segreto, i simboli dello Stato: la Costituzione e la bandiera.

Lo riferisce Fabio Tonacci su Repubblica, precisando che nel pieno dei bombardamenti da parte dei russi, “Zelensky chiama due uomini fidati e affida loro una missione che definisce la gravità del momento…perché il Presidente abbia preso una decisione così drastica non si sa, e i suoi collaboratori non lo hanno spiegato e non hanno fornito altre spiegazioni in merito alla vicenda, ma le ipotesi più probabili sono due”.

LE DUE IPOTESI

La prima, ipotizza che Zelensky avesse ricevuto indicazioni dall’intelligence sul fatto che fra gli obiettivi di Mosca ci fossero anche i palazzi che custodivano la Costituzione e la bandiera. La seconda, anche peggiore, è che i vertici ucraini temessero che l’offensiva sovietica avrebbe costretto Kiev a capitolare. Dalle informazioni che giungono da alcuni collaboratori del Presidente, gli uomini a cui era stata affidata la missione sarebbero rimasti nei boschi per due settimane per poi essere richiamati alla base “perché il grande allarme era rientrato“, scrive Tonacci. “L’Ucraina è in piedi, lo Stato resiste. Ma il precipizio è ancora lì. Non si vede ma è vicinissimo, a volte”.

IN BILICO FRA GUERRA E DIALOGO PER LA PACE

Un’analisi puntuale che sottolinea le difficoltà crescenti di un conflitto che si protrae da tre anni, e del quale non si vede la fine. Non è un caso, però, se il Presidente ucraino alterna visite agli alleati occidentali, ai quali ha chiesto ripetutamente di poter usare le armi fornite dai Paesi Nato in territorio russo, a timide aperture per un dialogo che porti finalmente alla pace. Il paradosso è che al centro di eventuali colloqui ci sarebbe il Donbass, principale obiettivo di Putin.

Ma il popolo ucraino, spossato dalla lunga battaglia, è contrario alla cessione di territori. Dopo aver chiesto tanti sacrifici, Zelensky ora si trova in una situazione davvero complessa. Con gli alleati che non vogliono correre il rischio di allargare lo scontro con la Russia e attenti a evitare un’escalation che porterebbe a un conflitto globale. E con il suo popolo che non capirebbe il senso, dopo aver perso tante vite e avere visto il territorio mutilato dai bombardamenti, di tornare al punto di partenza e di concedere, dopo anni di guerra, ciò che i russi dicevano di volere sin dall’inizio.

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