Sembrava una denuncia per la scomparsa di una persona, ma si è rivelata tutt’altro. “Mia moglie è svanita nel nulla“, aveva segnalato un 44enne di origini bengalesi ai Carabinieri, che si erano attivati per le ricerche. Ma è stata la stessa donna, dopo che erano state attivate le prime indagini, a contattare gli agenti attraverso una mail. Nel suo scritto, la 29enne anch’essa originaria del Bangladesh raccontava di essere fuggita volontariamente da casa per scampare alle vessazioni e alle violenze del marito.
Da lì è emersa una terribile storia di sopraffazione e sadismo, ricca di particolari raccapriccianti. La ragazza, dopo il matrimonio, aveva anche scoperto che il 44enne aveva già un’altra moglie nel suo Paese d’origine. “Mi picchiava con una frequenza di 4-5 giorni alla settimana“, ha raccontato la vittima delle violenze. “Mi colpiva con calci e pugni, tirate di capelli, colpi dietro la schiena. In un’occasione mi ha presa a calci in pancia”.
Ma non è tutto. Nei dieci anni di matrimonio, la sfortunata ragazza è stata tenuta segregata e senza soldi. In un’occasione, il marito le avrebbe somministrato con l’inganno una bevanda che conteneva farmaci per non avere figli, che l’avrebbe fatta sentire male costringendola a ricorrere alle cure ospedaliere. In un’altra occasione, la 29enne era stata ricoverata per un sanguinamento dell’utero dovuto alle percosse ricevute.
Il 10 Febbraio del 2022, la vittima delle violenze era finalmente riuscita a trovare il coraggio per scappare e sottrarsi alle vessazioni del marito. Si è trasferita in treno a Carrara, in Toscana, dove ha trovato una sistemazione con l’aiuto di un amico. Secondo la sua versione, in casa della coppia erano presenti come ospiti anche altri uomini per i quali doveva cucinare e pulire, e uno di loro l’avrebbe a sua volta percossa duramente.
Ora il 44enne è sotto processo davanti al giudice Carlo Cimini. Ieri sono stati ascoltati i testimoni della difesa e dell’accusa, a cominciare da Antonio Sarracino, il Carabiniere che per primo aveva seguito le indagini dopo la denuncia di scomparsa, che risale al 12 Febbraio del 2022. Nella sua mail ai Carabinieri, la donna riferendosi al marito aveva scritto: “Se torno mi uccide“. Ora il suo aguzzino dovrà rispondere alla giustizia per tutto ciò di cui è accusato.