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Processo degli orrori: allevatore accusato di aver ucciso due donne e di averle date in pasto ai maiali

Pubblicato: 11/09/2024 18:16

Una storia tremenda che supera ogni limite di crudeltà sta causando una violentissima protesta di piazza. Una sollevazione che coinvolge la popolazione civile e le forze politiche, che per una volta hanno deciso di sfilare insieme alla gente comune in occasione di un processo che sta sconvolgendo il Sudafrica.

DISCRIMINAZIONI E VIOLENZE

Il Paese, nonstante la fine dell’apartheid, risente ancora di profonde discriminazioni ai danni della popolazione di colore e di frequenti episodi di sfruttamento dei lavoratori agricoli. Il tasso di criminalità violenta nella terra che diede i natali a Nelson Mandela è fuori controllo. In questo clima, è cominciato un procedimento giudiziario che vede tre uomini accusati di un crimine agghiacciante per le sue assurde motivazioni e la modalità con cui è stato perpetrato.

L’ASSURDA MOTIVAZIONE DELL’OMICIDIO

Zachariah Johannes Olivier, allevatore e proprietario di una fattoria, il suo operaio agricolo William Musora e il sorvegliante Andrian Rudolph sono imputati per l’omicidio di due donne, la 47enne Maria Makgatho e la 34enne Locadia Ndlovu, “colpevoli” di aver cercato di appropriarsi di qualche alimento scaduto, fra quelli scaricati dal camion di una società lattiero-casearia e destinati all’alimentazione dei maiali. Insieme a loro c’era un uomo che è scampato miracolosamente al massacro ed è riuscito a dare l’allarme.

Secondo la ricostruzione dei fatti emersa al processo, i tre imputati hanno assassinato le due donne e ferito l’altra vittima con colpi di arma da fuoco. Musore, che è un cittadino dello Zimbabwe, è anche accusato di essere entrato illegalmente in Sudafrica. Dopo aver compiuto la carneficina, i tre imputati hanno portato i corpi delle due donne in un porcile per darli in pasto ai maiali.

L’INTERVENTO DELLA POLIZIA SUDAFRICANA

Grazie all’allarme lanciato dal ferito, le Forze dell’Ordine sono intervenute e hanno trovato i corpi decomposti delle vittime nella porcilaia. La brutalità del crimine ha scatenato un’ondata di protesta nel Paese. Gli esponenti di diversi partiti politici hanno manifestato fuori dal tribunale. Chiedono che agli imputati venga negata la libertà su cauzione e che vengano puniti con la pena più severa possibile.

I POLITICI IN PIAZZA

Il tema delle violenze nella fattorie sudafricane è al centro di un serrato dibattito nel Paese. A volte a esserne vittime sono gli agricoltori per mano di criminali. Altre, invece, sono gli stessi agricoltori a perpetuare abusi nei confronti dei lavoratori. La tragedia che è costata la vita a due donne colpevoli solo di vivere in condizioni di povertà, rappresenta forse un punto di svolta. E il pronunciamento della Corte, che riprenderà il dibattito il mese prossimo, potrebbe essere particolarmente importante.

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Ultimo Aggiornamento: 11/09/2024 18:18

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