Svolta inattesa nel caso del Mostro di Firenze, presunto autore di otto duplici omicidi commessi nel capoluogo toscano tra il 1968 e il 1985. Secondo la ricostruzione ufficiale avvenuta durante il processo e confermata da uno dei “compagni di merende”, Giancarlo Lotti, le ultime vittime del serial killer, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, sarebbero state uccise da Pietro Pacciani e Mario Vanni la sera della domenica 8 settembre del 1985. Ma ora arriva una novità che potrebbe cambiare tutto.
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Il quotidiano toscano La Nazione riferisce infatti che, secondo il risultato di un esperimento giudiziale, compiuto in questi giorni alla piazzola di Scopeti, dove i due ragazzi francesi avevano montato la loro tenda, l’omicidio sarebbe avvenuto prima, il sabato sera o addirittura il venerdì. Lotti avrebbe dunque mentito agli inquirenti. Se questa ipotesi dovesse rivelarsi fondata, sarebbe a quel punto molto probabile la revisione del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo di Vanni.
Mostro di Firenze: perché bisogna rifare il processo
“I risultati sono incoraggianti nello smentire in maniera categorica le dichiarazioni del teste oculare”, spiega a La Nazione Fabiola Giusti, entomologa forense che sta studiando il caso del Mostro di Firenze insieme al collega Stefano Vanin. I due esperti sostengono infatti che la scienza che studia le larve, che quarant’anni fa non era ancora sviluppata al livello di conoscenze attuale, ha ricreato, nello stesso luogo e nei medesimi giorni del mese, l’ambiente in cui, nel primo pomeriggio di lunedì 9 settembre 1985, il cercatore di funghi Luca Santucci s’imbatté per caso nei due cadaveri.
Quel giorno, a colpire gli investigatori in modo particolare, fu il fatto che il corpo di Nadine Mauriot avesse già raggiunto una decomposizione tale, da far sospettare a molti che il duplice delitto potesse essere avvenuto prima della domenica sera. Ma in cosa è consistito l’esperimento dei due entomologi? Nei giorni scorsi, nella radura di Scopeti, è stata montata una tenda canadese, molto simile a quella delle vittime. Al suo interno è stata posta della carne che, con il trascorrere delle ore, ha iniziato il suo normale decorso. I due entomologi, cronometro alla mano, hanno così osservato l’arrivo di larve e mosche.
A questo punto, gli avvocati di Vanni, Valter Biscotti e Antonio Mazzeo, forti della relazione dei loro consulenti, dovrebbero depositare entro la fine dell’anno al Tribunale di Genova la richiesta di revisione del processo che ha condannato il loro assistito.