Louis Dassilva resterà in carcere: così ha deciso il Tribunale del Riesame di Bologna, che era stato chiamato a esprimersi sulla custodia cautelare del 34enne indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nello stabile di via del Ciclamino a Rimini. La decisione conferma le aspettative dell’avvocata Monica Lunedei, che rappresenta la famiglia della vittima. “Il pronunciamento non era inatteso – ha rivelato a Fanpage.it –. Avevamo avuto un’ampia visione del quadro accusatorio; gli indizi sono gravi e precisi“.
Leggi anche: Pierina Paganelli, i movimenti sospetti di Dassilva prima dell’omicidio…
La famiglia della vittima ha accolto con sollievo la decisione, dato che il quadro delle indagini aveva fatto emergere preoccupazioni significative sulla pericolosità di Dassilva e sul rischio che avrebbe comportato la sua eventuale scarcerazione e il ritorno nello stabile di via del Ciclamino. Durante l’udienza del Riesame sono stati presentati elementi nuovi che saranno oggetto di ulteriori analisi e potrebbero risultare determinanti per il caso.
L’udienza ha anche confermato l’esistenza di elementi di estrema rilevanza non noti a tutte le parti coinvolte, ma in possesso della Procura. Questo potrebbe aprire possibilità di collaborazione con la giustizia da parte dell’indagato. “Non lo escludiamo”, ha commentato Lunedei. “Sarebbe auspicabile cercare di apprendere di più da chi acquista consapevolezza della propria posizione”.
Tuttavia, non ci sono grandi aspettative su una possibile collaborazione da parte di Dassilva. La Procura è convinta che il killer abbia agito con indumenti protettivi appositi, come occhiali protettivi e capi per oscurare il volto, per non lasciare tracce. Tra gli indizi a suo carico ci sono anche una maglietta da lavoro e degli occhiali ora sequestrati, che potrebbero ulteriormente corroborare un quadro accusatorio già solido.
Per il momento, la prova regina resta quella del video di sorveglianza. “Esatto, ma abbiamo il particolare della t-shirt da lavoro, della quale abbiamo appreso all’udienza di Riesame”, ha aggiunto Lunedei. Questa maglietta metterebbe in relazione l’indagato all’ignoto ripreso dalla Cam 3 della farmacia. Si attendono ulteriori sviluppi, ma al momento il fascicolo sembra quasi inattaccabile.