Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso sorpresa e preoccupazione per la decisione delle autorità russe di inserire Stefania Battistini, giornalista della Rai, nella lista dei ricercati del ministero dell’Interno russo. Tajani ha annunciato di aver convocato l’ambasciatore russo in Italia per esprimere formalmente il disappunto italiano su questa “singolare decisione”. Il messaggio è stato condiviso dallo stesso ministro attraverso un post su X.
Le parole di Tajani sono lapalissiane: “Ho fatto convocare alla Farnesina l’ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca di inserire la giornalista Battistini nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell’Interno russo”.
Ho fatto convocare alla Farnesina l'ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca di inserire la giornalista Battistini nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell'Interno russo.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) September 12, 2024
Battistini non è l’unica giornalista ad essere inserita nella lista: insieme a lei figurano reporter di rilievo internazionale come Nick Walsh della CNN, Nicholas Simon Connolly di Deutsche Welle, e diverse giornaliste ucraine, tra cui Natalya Nagornaya dell’emittente 1+1, Diana Butsko e Olesya Borovik. La mossa arriva dopo che, il 17 agosto, l’FSB (Servizi di Sicurezza Federali Russi) aveva annunciato l’apertura di un procedimento penale contro Battistini e l’operatore del Tg1, Simone Traini. I due sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine russo e di aver effettuato riprese video a Sudzha, nella regione di Kursk, un’area teatro di un’incursione ucraina all’inizio di agosto.
La vicenda ha suscitato grande attenzione, sollevando interrogativi sul rapporto tra la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti che operano in contesti di conflitto.