Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, si trova in una posizione sempre più precaria all’interno del governo Meloni, e la sua permanenza nell’esecutivo è oggi messa seriamente in discussione. La situazione è precipitata a seguito delle recenti rivelazioni legate al caso Maria Rosaria Boccia, imprenditrice al centro di una vicenda che sta scuotendo i vertici dell’esecutivo. Secondo la ricostruzione dei fatti, Boccia avrebbe avuto due incontri con Lollobrigida, ma il ministro nega che vi sia mai stata una relazione approfondita, affermando che i loro contatti si sono limitati a questioni di natura pubblica. Tuttavia, questa difesa non sembra aver convinto la premier Giorgia Meloni, che ha ormai tagliato i ponti con il suo ex cognato.
Lollobrigida, che fino a pochi mesi fa godeva di un ruolo di rilievo nel “Cerchio Magico” della premier e manteneva una forte influenza come capo delegazione di Fratelli d’Italia all’interno del governo, è oggi sempre più isolato. La fine della sua relazione con Arianna Meloni, sorella della premier, ha segnato il punto di svolta di questa parabola discendente. La rottura sentimentale, che è stata annunciata ufficialmente senza spiegazioni sui motivi, ha rapidamente fatto perdere a Lollobrigida il sostegno personale e politico della famiglia Meloni.
Il progressivo isolamento di Lollobrigida
Nel contesto del governo, la figura di Lollobrigida appare ormai assediata e indebolita. Il ministro si trova escluso dalle decisioni più rilevanti, come la gestione del caso che coinvolge il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e la sua relazione con Boccia. Il distacco della premier è evidente: Meloni gli parla ormai solo per ragioni strettamente istituzionali e non lo coinvolge più nelle questioni delicate dell’esecutivo.
All’interno del governo, circolano battute e commenti che evidenziano il clima di sfiducia crescente nei confronti del ministro. Secondo alcuni retroscena, una delle frasi emblematiche che circolano nell’entourage della premier sarebbe: «Lasciate che si occupi del G7 dell’Agricoltura a Ortigia, è già abbastanza». Una frase che, sebbene pronunciata con toni ironici, rappresenta perfettamente il ruolo marginale a cui Lollobrigida sembra essere relegato. Questo appuntamento, che fino a poco tempo fa avrebbe potuto essere un’importante occasione per consolidare la sua posizione politica, è ora percepito come un incarico secondario, una sorta di ultima opportunità concessagli per evitare ulteriori danni d’immagine al governo.
L’effetto della rottura con Arianna Meloni
Un elemento centrale della crisi che sta investendo Lollobrigida è senza dubbio la fine della sua relazione con Arianna Meloni, evento che ha segnato l’inizio del suo rapido declino politico. Fino a quel momento, Lollobrigida era uno degli uomini più vicini alla premier, con accesso diretto alle dinamiche del potere nel partito e nel governo. La relazione con Arianna non solo gli garantiva un legame personale con la famiglia Meloni, ma anche un’influenza politica che andava oltre il suo ruolo istituzionale.
Dopo la rottura, che non è stata accompagnata da spiegazioni pubbliche, il ministro è caduto in disgrazia. I segnali del suo allontanamento dalla cerchia di fiducia di Meloni sono stati molteplici: esclusione dalle riunioni più delicate, perdita di potere decisionale e, soprattutto, un crescente isolamento all’interno del partito. Lollobrigida, che fino a qualche mese fa era considerato uno dei “fedelissimi”, ora si trova in una posizione precaria, sospeso tra un possibile rimpasto e la prospettiva di una sua “promozione” in Europa, in un ruolo marginale legato al mondo agricolo.
La strategia di autodifesa e le pressioni della premier
Di fronte a questa situazione, Lollobrigida ha cercato di difendersi mantenendo un profilo basso e rilasciando dichiarazioni mirate a sminuire l’entità del suo coinvolgimento con Maria Rosaria Boccia. Il ministro ha affermato di non aver mai approfondito la conoscenza con l’imprenditrice, sostenendo che si sono visti solo in due occasioni, una delle quali per questioni istituzionali. Tuttavia, queste dichiarazioni sono state contestate dalla stessa Boccia, che ha corretto più volte le sue versioni, aumentando così la confusione e il sospetto attorno a tutta la vicenda.
A peggiorare la situazione, sono le pressioni che provengono dall’interno del governo. Giorgia Meloni ha chiesto al suo ex cognato di fornire una ricostruzione dettagliata di ogni incontro con Boccia, senza lasciare spazio a dimenticanze o omissioni. Ogni passo falso, è stato sottolineato, potrebbe avere conseguenze irreversibili. Dopo la delicata gestione del caso Sangiuliano, la premier non può permettersi ulteriori inciampi, soprattutto a pochi giorni dall’inaugurazione del G7. Il rischio è che nuove rivelazioni possano destabilizzare ancora di più il governo e mettere a repentaglio la sua reputazione internazionale.
Una “promozione” per Lollobrigida: il piano B di Meloni
Alla luce di questi sviluppi, all’interno di Fratelli d’Italia si starebbe valutando una soluzione alternativa per Lollobrigida: una promozione in Europa, in un organismo legato al mondo agricolo. Questa mossa, che rientrerebbe nella strategia del “promoveatur ut amoveatur” (promuovere per rimuovere), consentirebbe alla premier di allontanare il ministro dall’esecutivo senza creare un ulteriore caso mediatico. Al suo posto, potrebbe subentrare Matteo Prandini, capo della Coldiretti e figura vicina a Meloni, considerato una scelta sicura per evitare ulteriori polemiche.
L’idea del rimpasto si fa dunque sempre più concreta, non solo per risolvere il caso Lollobrigida, ma anche per gestire altre delicate situazioni all’interno del governo.