Va bene prendersi sul serio, ma una risata di tanto in tanto non fa certo male. Nemmeno per la scienza. Ecco, allora, che anche quest’anno stanno avendo un grande successo gli “IgNobel“, riconoscimenti dati “prima per far ridere e poi per pensare” e arrivati alla 34esima edizione, con premiazione al Massachusetts Institute of Technology, in un’aula piena di aeroplanini di carta lanciati dal pubblico, come vuole la tradizione dell’IgNobel di riciclare la carta trasformandola in aerei usa e getta. Al centro della cerimonia, mammiferi che respirano dall’ano, piccioni alla guida di missili, piante attente al look, vermi ubriachi e movimenti dei capelli nei due emisferi.
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Le ricerche vincitrici di quest’anno abbracciano un’ampia gamma di comportamenti umani, botanici e anche aviari, si legge su ‘New Scientist‘. Fra questi, i piccioni alla guida delle bombe. L’IgNobel per la pace è andato allo psicologo Burrhus. F. Skinner, per gli esperimenti condotti negli anni Quaranta sulla fattibilità di ospitare i piccioni all’interno di un missile, sfruttando la loro abilità a riconoscere un obiettivo, per guidarne le traiettorie di volo. A ritirare il premio per il ‘Progetto Pigeon‘ è stata la figlia di Skinner, Julie, che ha partecipato alla cerimonia. Per la botanica è stato premiato il senso dello stile delle piante: in uno studio sulla ‘Boquila trifoliolata’, Jacob White e Felipe Yamashita hanno dimostrato che alcune piante vere imitano le forme delle piante vicine, anche se sono di plastica, usando una specie di sistema di visione botanico presente sulle foglie.
E ancora: Marjolaine Willems e colleghi hanno ritirato l’IgNobel per l’anatomia, per aver studiato “se i capelli sulla testa della maggior parte delle persone nell’emisfero settentrionale girano nella stessa direzione (in senso orario o antiorario) dei capelli sulla testa della maggior parte delle persone nell’emisfero meridionale”. I ricercatori Lieven Schenk, Tahmine Fadai e Christian Büchel si sono invece aggiudicati il premio per la medicina con uno studio sugli effetti collaterali, dimostrando che i farmaci contraffatti che causano effetti collaterali dolorosi possono essere più efficaci dei farmaci contraffatti che non li provocano.