È scomparsa a Roma all’età di 88 anni l’attrice Franca Bettoja, moglie del celebre attore e regista Ugo Tognazzi. La notizia è stata confermata dalla famiglia all’Adnkronos. Nata il 14 maggio 1936, Franca Bettoja è stata un volto apprezzato del cinema italiano, particolarmente ricordata per il suo ruolo ne “L’uomo di paglia” di Pietro Germi e per la sua eleganza, che l’ha resa un’icona sia dentro che fuori dal set.
Leggi anche: Castellitto, nella bufera. Le accuse contro l’attore: “Come spende i soldi del Centro sperimentale”
Una carriera tra cinema e televisione
La Bettoja ha iniziato la sua carriera negli anni ’50 con piccole parti in film come “Un palco all’opera” (1955) di Siro Marcellini e “Gli amanti del deserto” (1956) di Gianni Vernuccio. Il grande successo arrivò nel 1958 con “L’uomo di paglia”, dove interpretò il complesso personaggio di Rita Fabiani, un ruolo che le valse una nomination al Grolla d’oro come miglior attrice protagonista. La sua presenza scenica e le interpretazioni raffinate la portarono a recitare in produzioni internazionali e in film di genere girati a Cinecittà, come “Orazi e Curiazi” (1961) e i due capitoli dedicati a Sandokan nel 1964.
Un legame speciale con Ugo Tognazzi
Nel 1972, Franca Bettoja sposò Ugo Tognazzi, con cui aveva già lavorato nel film “Il fischio al naso” del 1967, diretto proprio da Tognazzi. La coppia aveva già due figli: Gianmarco, attore nato nel 1967, e Maria Sole, regista nata nel 1971. Dopo il matrimonio, la Bettoja ridusse notevolmente la sua attività cinematografica, concentrandosi sulla famiglia. La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 1993, nel film “Teste rasate” di Claudio Fragasso, dove recitò accanto al figlio Gianmarco.
Moda e eleganza
Franca Bettoja non è stata solo un’attrice di talento, ma anche un’icona di stile. La mostra “Franca Bettoja Tognazzi. La moda di un’attrice”, svoltasi a Castel Sant’Angelo tra dicembre 2022 e marzo 2023, ha celebrato la sua eleganza attraverso una vasta esposizione di abiti da gala, molti dei quali firmati da stilisti come Schuberth e le Sorelle Fontana. Questi capi sono stati acquisiti dal Museo Boncompagni Ludovisi di Roma, dove faranno parte delle collezioni di moda del XX secolo.