Donald Trump è stato al centro di un nuovo attentato, il secondo nel giro di pochi mesi. Secondo quanto confermato dall’Fbi, si indaga su un “tentativo di assassinio” dell’ex presidente, sollevando preoccupazioni sul crescente clima di violenza che sta segnando la campagna presidenziale del 2024. Un clima che, secondo molti, potrebbe sfociare in una pericolosa deriva simile a una guerra civile, alimentando i timori sul futuro degli Stati Uniti.
Colpi di arma da fuoco durante una partita di golf
L’allarme è scattato ieri pomeriggio, alle 14:23, quando la campagna repubblicana ha diffuso un comunicato: “Il presidente Trump è al sicuro, dopo che colpi di arma da fuoco sono stati sparati nelle sue vicinanze”. Il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmi, ha confermato l’episodio, precisando che Trump si trovava al sicuro.
Trump stava giocando a golf nel suo resort, il Trump International Golf Course a West Palm Beach, quando si sono sentiti degli spari provenienti dall’esterno della struttura. Alcuni testimoni hanno riferito che si trattava di un’area in passato teatro di scontri tra gang locali, ma l’indagine ha subito portato alla luce un quadro più grave. Gli agenti del Secret Service hanno individuato una persona armata di fucile, nascosta tra gli alberi a circa 400 metri di distanza da Trump. Non è chiaro se l’attentatore sia riuscito a sparare, ma gli agenti hanno risposto aprendo il fuoco.
Fuga e arresto
L’attentatore è fuggito a bordo di una Nissan nera, ma è stato intercettato poco dopo dalle forze dell’ordine. William Snyder, sceriffo locale, ha raccontato l’accaduto: “Abbiamo fermato il veicolo, il guidatore è rimasto calmo e non ha opposto resistenza”. L’identità dell’uomo, Ryan Routh, un 58enne delle Hawaii, è stata rivelata dai media, insieme al ritrovamento di un fucile automatico AK47 e una telecamera Go-Pro vicino al luogo dell’attacco. Le autorità hanno confermato che l’arma utilizzata è molto più potente di quella impiegata nel precedente attentato di luglio a Butler, Pennsylvania, dove Trump era stato lievemente ferito.
Ryan Wesley Routh, l’uomo di 58 anni accusato di aver puntato un AK-47 contro l’ex presidente Donald Trump domenica pomeriggio, ha una fedina penale molto lunga e diversi arresti alle spalle. È quanto emerge durante l’indagine, come riporta Fox news. La verifica dei precedenti penali di Wesley Routh, ha rivelato che attualmente vive alle Hawaii ma è originario della Carolina del Nord, dove la lista di arresti include il possesso di droga, guida senza patente, revisione scaduta e guida di un veicolo senza assicurazione. Inoltre, il Greensboro News & Record ha riferito che nel 2002 Routh è stato arrestato dopo essersi barricato nell’ufficio della sua ditta.
Reazione di Trump e delle istituzioni
Dopo l’attentato, Trump è stato riportato a Mar-a-Lago e ha prontamente rassicurato i suoi sostenitori, dichiarando: “Sono al sicuro e sto bene. Niente mi rallenterà. Non mi arrenderò mai”. Il candidato repubblicano ha subito sfruttato l’attentato per la sua campagna, inviando un messaggio ai donatori per raccogliere fondi.
Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati informati dell’accaduto e hanno espresso sollievo per la sicurezza di Trump, condannando qualsiasi forma di violenza. Tuttavia, le tensioni rimangono elevate, con Trump che accusa i democratici di aver fomentato l’odio. Durante un dibattito a Philadelphia, ha dichiarato: “Ho beccato una pallottola a causa di quanto avete detto contro di me”.
Una campagna elettorale sempre più pericolosa
Le accuse di Trump contro i democratici, unite alle false affermazioni sugli immigrati haitiani, diffuse dal suo vice Vance, non fanno che aumentare la tensione. Questa narrazione ha alimentato episodi di odio, con la circolazione di volantini suprematisti che incitano alla violenza contro gli immigrati.
Infine, le recenti dichiarazioni di Trump contro la cantante Taylor Swift, sostenitrice di Harris, sollevano ulteriori dubbi sulla retorica aggressiva del candidato repubblicano. L’incitamento all’odio contro personaggi pubblici non fa che acuire il clima di tensione e rischia di sfociare in ulteriori episodi di violenza.
In un contesto così teso, è urgente riflettere su come il confronto politico negli Stati Uniti stia diventando sempre più polarizzato e pericoloso. La violenza non può e non deve avere posto nella democrazia americana.