Non c’è pace per Ursula Von der Leyen, che dopo essere stata rieletta alla Presidenza della Commissione Europea è stata investita da una serie di problemi e di contrasti interni che non le danno tregua. Thierry Breton, Commissario francese per il Mercato interno e l’Industria nella Ue, ha infatti annunciato le sue dimissioni con effetto immediato, scatenando una tempesta politica a Bruxelles.
In una lettera indirizzata alla Presidente della Commissione, il commissario francese ha accusato apertamente la leader dell’Ue di aver cospirato contro di lui. Per questo Breton ha richiesto alla Francia di ritirare la sua candidatura per un secondo mandato nel prossimo collegio della Commissione.
Breton, che sembrava destinato a ricoprire ancora un ruolo di primo piano, ha rivelato che, negli ultimi giorni, von der Leyen avrebbe chiesto al governo francese di sostituirlo con un altro candidato, offrendo in cambio un portafoglio più influente per la Francia. Un tentativo di accordo alle sue spalle che, fa trasparire non senza un’aspra coda polemica Breton, ha segnato il punto di rottura fra il Commissrio e la Presidente.
Nel suo messaggio Breton ha ricordato il suo impegno negli ultimi cinque anni per il “bene comune dell’Europa”, e ha sottolineato di avere anteposto gli interessi europei a quelli nazionali. Tuttavia, alla luce degli “sviluppi recenti” che evidenzierebbero una “governance carente” all’interno della Commissione, ha dichiarato di non poter più continuare nel suo incarico. Le dimissioni di Breton sono inevitabilmente un motivo di imbarazzo per Von der Leyen, e sollevano interrogativi sulla stabilità e trasparenza di una leadership che dovrà ora gestire le ripercussioni politiche di questo scontro interno.