Una spy story in piena regola, che ha coinvolto il governo e una delle nostre aziende statali più importanti. Il caso del “falso rapporto” fabbricato per danneggiare l’Ad di Eni Claudio Descalzi e, di conseguenza, anche l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, è stato portato alla luce da un’inchiesta esclusiva realizzata da Fabrizio Gatti su Today.it.
Proprio in un momento in cui la richiesta di Btp poliennali ha raggiunto i 130 miliardi di Euro, a fronte degli 8 miliardi di emissione titoli da parte del Ministero del Tesoro, emerge il tentativo messo in atto poco tempo fa per danneggiare in modo serio una delle nostre imprese che godono di maggiore credito nel mondo.
NOTIZIE VERE MISCHATE AD ALTRE PALESEMENTE FASULLE
Secondo quanto ha scritto Gatti, fonti di Palazzo Chigi avrebbero raccontato che qualche tempo fa “è stato intercettato un dossier anonimo che, se non fosse stato neutralizzato, avrebbe potuto danneggiare gravemente Eni e, di conseguenza, anche la fiducia nell’Italia”. Il rapporto incriminato avrebbe mischiato notizie verosimili e informazioni false, e avrebbe mirato a destabilizzare i vertici dell’azienda, con particolare riferimento all’Ad Claudio Descalzi.
Il rapporto fasullo mirava a indurre in errore gli investitori esteri. La notizia più preoccupante riguardava una falsa diagnosi oncologica per Descalzi, mentre i dettagli reali, come i suoi spostamenti e i controlli medici di routine, aumentavano la credibilità del documento. Palazzo Chigi ha immediatamente attivato misure di sicurezza, informando Giuseppe Zafarana, presidente di Eni ed ex comandante generale della Guardia di Finanza, affinché adottasse le necessarie contromisure.
LA “RETE” CHE VENDE INFORMAZIONI ALL’INTELLIGENCE STRANIERA
L’inserimento di dettagli autentici ha sollevato sospetti su una possibile sorveglianza illegale o l’infiltrazione di talpe all’interno delle istituzioni, con la capacità di monitorare i movimenti all’estero di Descalzi, in particolare a Londra. Il dossier, apparso per la prima volta a luglio 2024 su Sassate, un sito di notizie e gossip sul potere italiano, sembra portare la firma della cosiddetta Squadra Fiore, una rete clandestina accusata di vendere informazioni sensibili a società di intelligence straniere.
UN PIANO PER DANNEGGIARE LE NOSTRE AZIENDE
Questa organizzazione sarebbe specializzata nel fabbricare rapporti falsi, inserendo notizie inventate in un contesto di dati veri – un metodo molto usato dai servizi di intelligence – con l’obiettivo di danneggiare aziende italiane e rivendere le informazioni all’estero. L’episodio è rappresenta senza ombra di dubbio un attacco alla sovranità economica del Paese, e le autorità italiane hanno presentato un esposto alla magistratura per avviare un’indagine. In ogni caso, Eni non ha voluto commentare pubblicamente la vicenda.