Secondo il sondaggio politico diffuso il 16 settembre 2024, la situazione delle intenzioni di voto mostra una crescita per Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, mentre Forza Italia e Lega registrano un calo. Questo quadro emerge dall’analisi effettuata dall’istituto Swg per il Tg La7, che monitora regolarmente l’andamento delle preferenze degli elettori.
Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, continua a consolidare la propria posizione come prima forza politica del Paese. Rispetto alla rilevazione precedente, ha guadagnato lo 0,1%, raggiungendo il 30,3%. “Il consenso attorno alla Meloni resta stabile”, sottolineano gli analisti, che evidenziano come il partito mantenga un margine di vantaggio significativo sugli avversari.
Anche il PD in crescita
Anche il Partito Democratico, sotto la guida di Elly Schlein, mostra segnali di crescita, passando dal 22,5% al 22,8%. Il Pd consolida così il suo ruolo di seconda forza politica, mantenendo una distanza moderata da Fratelli d’Italia, ma distanziando ulteriormente gli altri concorrenti. “Il Pd continua a guadagnare terreno”, si osserva nelle analisi, nonostante le difficoltà interne e le sfide poste dall’attuale scenario politico.
In aumento anche il Movimento 5 Stelle, che negli ultimi giorni ha affrontato tensioni legate alla leadership di Giuseppe Conte e alle divergenze con Beppe Grillo. Il partito sale dall’11,5% all’11,7%, dimostrando che, nonostante le difficoltà, conserva una base elettorale solida.
Situazione diversa per Forza Italia e la Lega, che registrano entrambi una lieve flessione. Forza Italia scende dall’8,5% all’8,4%, mentre la Lega di Matteo Salvini passa dall’8,3% all’8,1%. Entrambi i partiti stanno affrontando una fase di difficoltà, riflessa nei dati di consenso in calo. “La Lega fatica a riconquistare terreno”, commentano gli esperti, sottolineando la competizione interna nel centrodestra.
Anche altre formazioni politiche mostrano una tendenza al ribasso: Verdi e Sinistra scendono al 7%, mentre partiti come Azione (3%), Italia Viva (2,6%), +Europa (1,7%) e Sud chiama Nord (1,1%) restano distanti dalle forze principali e al di sotto della soglia di rilevanza nelle intenzioni di voto.